DT del Lunedì 01/08/2016

Campionato Italiano Assoluto Triathlon Olimpico

Al via 172 partenti tra i primi 250 del rank nazionale, la startig-list è strepitosa, all’appello mancano solo i 2 carabinieri qualificati a Rio, Fabian e Uccellari, tutti i migliori interpreti del triathlon olimpico nazionale affondano i piedi nella rovente sabbia della spiaggia di Caorle, e tra questi, 4 intimoriti DT89 al via in seconda batteria, prima batteria da 1 a 100, la seconda con i 72 restanti.

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Il tracciato è un piattone multilap, il nuoto presenta un giro di 3 boe molto lungo, circa 850 metri da fare due volte con uscita sulla spiaggia per il pubblico, onda e corrente trasversale si vedono subito sin dalle prime bracciate delle donne che faticano a tenere la direzione ottimale verso la boa.
Il percorso bici è un giro di 5km da fare 8 volte, praticamente un drittone di 4km che sfrutta una rotonda come giro di boa da un lato, mentre l’ultimo km in Caorle presenta 7 curve secche che creano un budello tecnico-guidato in mezzo al pubblico fronte arrivo.
Anche la corsa infine è un multilap da 5km con circa 3km di sterrato e alcuni metri dentro la sabbia, 1km di cemento accanto alla spiaggia e 1km di asfalto.

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Al via della prima batteria uomini tutti i migliori corrono sulla spiaggia per fiondarsi a destra della linea di partenza, la corrente arriva da li e pare il posto migliore dove partire.
Quando tolgono il nastro e tocca correre in spiaggia alla seconda batteria da capannello che facevano i DT si dividono in un secondo e corrono sulla linea in posizioni differenti.
Il podopirla Meloni imita i migliori e si butta tutto a destra, nella speranza che il posto migliore non sia troppo difficile da gestire in acqua visto l’esiguo numero di atleti in batteria, Squalo Finazzi e il Virgulto Fracca scelgono una traccia centrale con meno gente, mentre l’esperto Roman si defila tutto a sinistra per evitare mazzate.
Neppure il tempo di mettersi gli occhialini e suona la sirena, partenza a cannone, dalle prime bracciate si capisce che nessuno li nuota piano, il podopirla prende mazzate a tutto spiano partito nel punto con più persone, ma nonostante le bevute della salubre acqua la posizione paga, alla prima boa è accanto ai più veloci compagni di squadra, Beppe Roberto e Ermes svoltano assieme, nel superare la boa finalmente ci si riesce a stendere e lo Squalo Beppe vola via, solo Roberto tiene il passo, Ermes va al suo ritmo, resta penalizzato dietro Giulio.

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Nel triathlon non ci si inventa nulla e i compagni si conoscono, come da previsioni tocca per primo la spiaggia lo squalo Beppe in 26:46, a pochi secondi un gradissimo Roberto 26:57, a meno di due minuti Ermes 28:25, staccato in 30:11 Giulio che non sta vivendo un gran momento in acqua, tempi alti per gente che gira in piscina tra i 21 e i 23 minuti i 1500, ma qui come detto sono da coprire 200 metri in più con corrente e onda.
Inutile dire che all’uscita dell’acqua la zona cambio è un deserto, la bici si trova subito sulle rastrelliere vuote, infatti la T1 è un missile per tutti e quattro si viaggia tra i 27″ e 28″ secondi.
Parte il multilap in bici e sotto con il drittone, al primo incrocio il podopirla capisce di avere un paio di minuti di ritardo dal gruppo Beppe-Roby e un paio di minuti di vantaggio sul gruppo di Giulio.

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Il ritmo è talmente alto, si pedala a oltre 40km/h sul rettilineo, che nel tempo di un lap tutti i ciclisti sparsi sul percorso si ritrovano risucchiati dentro i vari treni.
Il più numeroso è quello dei due battistrada, poi Ermes con circa 20 persone e dietro Giulio circondato da una decina scarsa di atleti.
Il podopirla si spende tantissimo davanti nel tentativo di ricucire il buco con i compagni di squadra che vede belli coperti nel treno davanti, volente o nolente anche a Giulio tocca interpretare la frazione ciclistica faccia al vento, spendendosi in prima persona in modo importante essendo rimasto nel gruppo meno numeroso e competitivo.
Dopo 4 giri ai 20km praticamente i distacchi sono cristallizzati, Beppe e Roby conducono senza esitazioni, dietro Ermes non guadagna neppure un metro e così Giulio rispetto ad Ermes.
Nei secondi 20km però davanti calano un filo, Ermes continua a tutta vedendo che guadagna qualcosa mentre il gruppo di Giulio inizia a staccarsi.
All’inizio del terzultimo giro (-15km) il primo assoluto, un certo Giulio Molinari in fuga solitaria in bici raggiunge e doppia il gruppo di Giulio, complice il sorpasso nel km guidato pianta li secca la combriccola e prosegue a martello per la sua strada.
A metà giro nel punto più veloce arriva sul gruppo di Ermes, scatta, ma in tre compreso il podopirla a tutta chiudono e lo agganciano, la gara gira, all’improvviso si arriva a 46/47 km/h, Molinari tira e tutti dietro, quest’evento suona come un campanello d’allarme per i due davanti che vedono rientrare su di loro parecchia gente, ma soprattutto suona a campana di morte per Giulio a cui viene tolta ogni speranza di provare a riprendere qualche compagno di squadra a piedi.
In un attimo si è ai -10km, inizia il penultimo giro per i doppiati, primo km guidato, 7 curve di terrore fatte a velocità doppia, tutti al gancio, a sbuffare in piedi sui pedali ad ogni rilancio per non farsi scappare la belva, il gruppo si spezza, una decina resta con Molinari, tra questi il podopirla che si garantisce un passaggio di altri 4km sul rettilineo ad andature folli.
Alla fine del giro Molinari leva le scarpe e rientra, la speaker lo annuncia, il pubblico lancia un boato, in quel momento è virtualmente campione italiano, sta conducendo la gara con circa 1:30 di vantaggio sugli inseguitori, finirà quarto, 3 ragazzi terribili riusciranno poi a recuperargli quell’abisso di vantaggio correndo sotto i 3:20 al km.
Ermes prende il boato al rientro di Molinari come incitamento e si lancia negli ultimi 5km che gli restano, davanti a meno di 30″ appaiono finalmente le sagome di Beppe e Roby, di Giulio dopo il ciclone Molinari non c’è più traccia.
T2 a cannone per tutti, dai 40″ ai 41″, escono dalla zona cambio in fila Roberto in 1:31:41 e Beppe in 1:31:42, a ruota 1:32:04 Ermes staccato di 23 secondi, molto dietro sarà poi il turno di un provato ma encomiabile per il lavoro speso in bici Giulio in 1:35:50.

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Beppe è un cavallo di razza, a Senigallia aveva dato segni di risveglio, finalmente dopo un avvio di stagione tribolato riesce ad avere un pò di continuità e sfodera il garone, non cala neppure a piedi anzi, vola a 4 al km sicuro, salta Roby in pochi metri e prende il largo, con 40′ netti sul cronometro chiuderà 67o assoluto passandone tantissimi, partiva con il 119, -54 posizioni recuperate a non agli ultimi arrivati voto: 10 STREPITOSO!!!
Ermes impiegherà 3 km a recuperare i 23″ secondi a Roby, lo salta e tiene aperto il gas a 4 min/km sino alla fine del primo giro, ai 5km la sagoma di Beppe è ancora visibile davanti ma non gli ha preso un metro, in compenso la benzina è finita, gestisce quel che resta dalla tirata in bici e chiude 74o assoluto, pettorale 118, -44 posizioni guadagnate, anche per lui un garone voto: 9 in salute.
Roberto chiuderà la sua frazione di corsa in 42:36, 4:15 min/km di media, che poi è la sua migliore prestazione podistica di sempre, che è un fenomeno lo abbiamo già scritto e ripetuto quando nelle prime gare dalle retrovie arrivava a ridosso dei primi partiti in prima batteria, ormai non si può più nascondere, ha più di un mese per limare la frazione podistica, a Forte e Peschiera sarà un problema per tutti finirgli avanti, e non sempre c’è un Molinari che in bici chiude il buco perchè altrimenti sarebbe molto probabilmente finito secondo voto: 9 sempre in crescendo.
Giulio stanco è incappato in una giornata storta, non riesce a fare la differenza neppure nella sua frazione, dove sulla carta è il miglior podista del gruppetto, 43:49 non sono da lui, chiuderà 94o, partiva con il 115, nonostante tutto la gara è di livello voto: 8 perchè nelle difficoltà ha tenuto duro.

La redazione

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