DT del Lunedì 30/04/2017

DT del Lunedì 30/04/2017

DT del Lunedì 30/04/2017

Dal nostro inviato sul campo: Andrea Swierczynski.

SPRINT DI FUMANE

Giornata uggiosa.
Santuario della Madonna de La Salette che ti guarda dall’alto.
Non sembra di essere a fine aprile ma a fine ottobre.
Le prime gare dell’anno sono sempre uno stress pazzesco.
Non si è abituati alle dinamiche delle zone cambio, non si sa in che condizione fisica ci si trova realmente.
Qualcuno si era già testato ad Asola. Qualcuno invece era al suo esordio stagionale.
Ma questa gara ha un sapore speciale.
E’ una gara particolare. Prima di tutto la organizza il nostro IRONMAN Pastore che merita un bel 10, perfetto anche in questa specialità.
Ma avrà qualche difetto questo ragazzo, oltre ad essere veneto?
Poi c’è la salita. Tanta salita e si sa che se vuoi pensare di essere un vero ciclista devi andare forte in salita.
Ma c’è anche tanta discesa.
Noi della Desenzano Triathlon schieriamo qualche pezzo da novanta e anche qualche pezzo da antiquariato.

PAOLA GOLDONI

goldoni

L’unica rappresentate del gentil sesso sfodera una prova da top.
Lei è come il vino rosso che si produce in queste zone, un Valpolicella superiore, forte, rubino, carico, quando lei scatta in salita, fa girare la testa a tutte le sue rivali ed in verità ubriaca tanti tanti maschietti.
Brava Paola, quarta assoluta con la seconda miglior prova donne in bici. (lo dico a bassa voce… tra gli uomini della DT sarebbe stata con il gruppo dei primi in cima alla salitona!)
DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA. VOTO 9 E MEZZO.

Per quello che riguarda il gruppo di machi che si presentava alla partenza possiamo dire che merita assolutamente una menzione d’onore l’inossidabile:
STEFANO GOTTARDI.

gottardi

Il nostro super Gott dopo essere salito sul podio più alto nella sua categoria ad Asola porta a casa un altro podio.
Questa volta è secondo, dopo una buonissima prova in acqua, si trova da solo in bici e soffre un po’di solitudine poi incrocia Paola che potrebbe fargli da badante ma lei va troppo forte.
E allora con esperienza conclude la frazione bici solitaria e messi i piedi a terra comincia a volare leggero come un passerotto e conclude alla grande la sua gara.
Come fece Napoleone, nel 1796, il nostro Got passa da Fumane e impone anche in questo piccolo paese il suo dominio.
IMPERATORE. VOTO 9 E MEZZO.

Poi come avrebbe scritto il nostro Manzoni, Ermes Meloni facendo una valutazione confrontando la posizione finale e il numero di pettorale i promossi sono:
APERIO

aperio

(pos.28 pett.39) Il nostro crossista sfodera una frazione bike da paura!!! ARRAMPICATORE!

BONANOMI

bonanomi

(pos.46 pett.63) Come cacchio fa ad andare cosi forte il Bona che non si allena mai!!!! ATLETA MODELLO!

TURRINA

turrina

(pos.52 pett.85) Rimette in fila tutti quelli che lo avevano battuto ad Asola! TURBO-TURBINA

ROSA

rosa

(pos.71 pett.75) Ritornando in macchina con lui sono stato illuminato dal suo sorriso a 68 denti che mi ha fatto capire che era molto soddisfatto della sua prestazione e di aver battuto il Got!!! FELICE E CONTENTO

ROMANI

romani-swarzo

(pos.92 pett.96) L’allievo del professor Gottardi è l’atleta che sta migliorando di più quest’anno.
Dopo la prova convincete di Asola conferma i miglioramenti!!!ATTENZIONE AL ROMANI!!!

BERETTA

beretta

(pos.134 pett.191) Piano piano silenziosamente prepara la strada che lo porterà sicuramente in zone ben più prestigiose delle classiche, qui a Fumane è l’atleta DT con il coefficiente Meloni più alto +57! BERETTONE!

Ed ecco i bocciati:

CRISTINI

cristini-aperio

(pos.59 pett.41) Per me è solo bocciato dal coefficiente Meloni perchè dopo aver dato spettacolo in terra Elbese e aver tirato in piscina il suo compagno di battaglia Aperio sfodera comunque una bellissima gara. SICUREZZA CRISTINI!

SWIERCZYNSKI

swarzo

(pos.101 pett.88) Intervistato a fine gara era euforico per essere arrivato prima dell’amico Lanzani.
Dice di aver allagato gli occhialini in piscina, di aver bucato in salita, di aver perso la scarpa nella corsa e di essere inciampato nel rilevatore del chip all’arrivo, di essere scivolato nella doccia e di non aver digerito la pasta del pasta party. Ma stai a baita che è meglio!!! PAGLIACCIO!

LANZANI

lanzani

(pos.128 pett.90) Non era la sua gara. Lui è ormai tarato sulle lunghe distanze dopo la bellissima gara a Pula l’anno scorso dove però deve aver lasciato il sorriso!!! State tranquilli che ha già pronto l’aspersorio per battezzarne un bel gruppetto nelle prossime occasioni. SAN GIOVANNI BATTISTA

FREDA

freda

(pos.161 pett.129) Ho già capito che il nostro atletone sempre con il sorriso sta studiando la situazione e sarà una delle rivelazioni delle prossime uscite! Ci scommetto!!

La redazione

DT del Lunedì 08/05/2017

DT del Lunedì 08/05/2017

DT del Lunedì 08/05/2017

Quest’anno la stagione è iniziata prestissimo, di solito a parte qualche comparsata del buon Giulio a Pinarolo o negli Emirati, si apriva tutti quanti con Caldaro, invece abbiamo avuto già Iroman in altri continenti, una marea giallo-nera in alcuni sprint “Aprileschi” come Asola e il super partecipato e ben organizzato Fumane, per arrivare in terra Portoghese, in quel di Lisbona sulla distanza dell’half IM.

Challenge Lisboa 70.3

Il challenge di Lisbona pare essere una tappa interessante, la città merita una visita, la gara ben organizzata, i nostri 3 eroi consigliano la trasferta.

trio

Marco Bonatti

bonattiR

Prendi un Capitano di vascello e mandalo a navigare come novello Colombo oltre lo stretto di Gibilterra, se il primo con qualche fatica ha scoperto le Americhe, il nostro DT con altrettante fatiche ha sfondato il muro delle 5h al suo primo 70.3, prova monster, alzi la mano chi è stato sotto le 5h al primo tentativo sulla distanza, pochi, pochissimi, forse in 3 con Marco!
Insomma la spedizione è spettacolare, a partire dai 34′ che impiega in acqua, mai aveva nuotato così forte, si è tenuto le bracciate migliori per la gara come usa fare un professionista.
Poi arriva la parte semplice, per lui che è un martello in bici, ma tratta la distanza con rispetto ed invece di farsi fregare dall’entusiasmo del cronometro una volta in posizione verticale, “gestisce” un pochetto.
Anche se per tanti 2:31 di bike a 35,55 km/h di media è tutt’altro che gestire.
Ma come sappiamo per chi l’ha fatta la distanza è impegnativa e quindi presenta il conto, soprattutto alla tua prima volta, e così lo è anche per Marco, che a piedi per sua stessa ammissione patisce le pene dell’inferno ma riesce a chiudere la prestazione in 1:43h, 4:54 di media.
Il cronometro finale lo premia 4:55:25 che vuole dire 4to di categoria su 51, e quasi un podio che sarebbe stato un tripudio al primo colpo che sfuma per soli 2:25.
Pensate che il terzo, un inglese, chiude la sua prestazione in 4:53h e somma in T1(2:01) e T2(1:30) 3:31 di zona cambio totali, contro la T1(3:22) e T2(2:15) per un totale di 5:37 di Marco, della serie quando si perde perchè si è lenti ad allacciarsi le scarpe.
Ad ogni modo è qualifica per il mondiale a Samorin, la pattuglia DT si allarga vietato mancare con un potenziale così.
Voto: 10, per la lode imparare che il tempo scorre anche in zona cambio.

bonatti

Massimiliano Rovatti

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Max non era un novello della distanza, ma al suo terzo tentativo, il primo ben 6 anni prima, il secondo due anni fa a Pescara che lo aveva visto ritirarsi mestamente per problemi intestinali.
Questa volta però ai nastri di partenza ci arriva ben preparato, l’impegno in preparazione è quello dei giorni migliori, lui è tirato e in forma.
Chiude la gara in 5:12:26, abbassando di 35′ il suo crono di quando era molto più giovane, gara solida, soprattutto di convinzione, perchè uscito dall’acqua in 35 non è stato certamente un bel vedere per lui che aveva nelle braccia una prestazione decisamente migliore, per i suoi amici del garmin connect invito a dare un occhio alla traccia del nuoto, pare un ubriaco perso nei vicoli di Desenzano che cerca la via di casa, lui nuota anche la sua prestazione vicino all’1:40 di passo, ma decide di nuotarne più di 2000 di metri, trovandosi un paio di minuti sul groppone.
Come detto non smette di crederci e martella una prestazione in bici sontuosa, oltre i 32 km/h di media, in 2:46h è già con le scarpe da run ai piedi.
Anche nell’ultima frazione tira fuori le palle, parte forte, forse troppo, primi 3 km sul 4:30 di passo, ed infatti al sesto km sbanda sfiorando i 6 minuti al km, con tutta la mezza ancora davanti e la consapevolezza di una gran bici ma sicuramente dispendiosa nelle gambe, il rischio di cedere c’era, invece getta il cuore oltre l’ostacolo, sarà l’unico km balordo di una mezza tutta corsa solida e costante sul filo dei 5 min al km.
Voto: 9, con una condizione così bisogna puntare un nuovo obbiettivo subito.

rovatti

Adriano Bazzoli

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Il presidente è una certezza, pochi appuntamenti ma non li sbaglia mai, e se gli anni scorsi ci ha sempre deliziato con ottime prestazioni su distanze umane, era un pò che non si cimentava sulle lunghe dove lui è nato e ha dato il meglio.
Chiude il gruppo in 5:26:52, un grandissimo tempo con pochissima preparazione soprattutto a piedi, i primi 2 split sono ottimi, 35′ in acqua e una fantastica bici in 2:46 a 32.4 km/h di media.
Ovviamente nel triathlon non ci si inventa nulla, e se si pagano le carenze fin dagli Sprint figuriamoci sui lunghi, così il poco allenamento presenta il conto, 1:58 di mezza maratona, 5:36 di media, sicuramente sopra le potenzialità del nostro presidente, ma in ogni caso un buon tempo visto le premesse.
Voto: 8, la stagione è lunga e tempo per fare i km che mancano non manca.

bazzoli

Olimpico di Caldaro

caldaro

Enrico Pastore

enrico

Beh ormai non ci sono più parole, non si sa come descrivere l’ennesima prestazione di un age group di 38 anni che gareggia senza sfigurare contro ragazzini di 10 anni più giovani di lui e che fanno vita da semi professionisti.
Anche a Caldaro porta a casa il cesto di primo di categoria, 18o assoluto, i primi 17 tutti ragazzi da S2 in giù e soli due S3 (uno dei quali un certo Hofer), insomma tutta gente tra i 7 e 15 anni più giovane, gara strepitosa solida in tutte le frazioni, l’unica sbavatura in T1 dove per l’ennesima volta perde un treno per la lentezza nel levarsi la muta, ma il nostro eroe ne ha presa una nuova nuova più gestibile per le prossime sfide.
Un solo dato, 36:48 nel vigneto, per chi ha fatto Caldaro capisce di cosa stiamo parlando.
Voto: 10, ah ragazzi, veniva da 3 giorni di febbre, della serie: unstoppable.

Roberto Fracca

roby

Diciamocelo, il giovane Virgulto ha fatto il vuoto, da promessa che faceva vedere enormi potenzialità l’anno scorso a certezza nel giro di un inverno, in pochi ci avrebbero scommesso in così poco tempo, ancora meno si sarebbero aspettati che diventasse così forte, in due gare ha confermato che a quel livello in squadra c’è solo Enrico, tutti gli altri stanno a minuti di distanza, un abisso, un solco che solo il Capitano sapeva scavare.
Chiude 22o assoluto, 5o di categoria S3 dietro a pro, (Hofer S3 secondo di cat), una bici spaventosa, 11o tempo assoluto, meglio del carabiniere appena accennato, uno split che gli permette di colmare il gap con Enrico preso nel nuoto e andare via assieme collaborando, e per chiudere nel vigneto fa registrare 38:24 per quelli che dicono che corre piano.
Voto: 9 e 1/2, 2:05h seconda prestazione di sempre per un DT a Caldaro alla prima partecipazione.

Davide Sancassani

sancassani

Qui c’è la piccola delusione del weekend, non perchè sia andato male, ma perchè da Davide ci aspettiamo di più, le potenzialità sono tante, ma la gara è sotto tono, 2:27h per lui è un pò troppo, analizzando infatti il 25:38 non porta giustizia al nuotatore che è, anche se a discolpa vi è da dire che il tempo è appesantito da un rilevamento posizionato lontano dall’acqua, ma è la frazione in bici 1:15 dove becca 1′ minuto da Ago a segnare in negativo la sua gara, considerando poi che con quel nuoto aveva la possibilità di ottimi treni.
A piedi benino, nel vigneto 43:40.
Voto: 7, all’impegno, con quel freddo non era facile, per la prestazione da rivedere.

Agostino Lanzani

ago

Ago deve mettersi in riga, l’obbiettivo stagione è il 27/08 con IRONMAN 70.3 Zell am See-Kaprun, però a inizi maggio a meno di 3 mesi dalla gara si salva una frazione su 3.
Quella che non ti aspetteresti, la prima frazione, nuota bene nelle gelide acque del laghetto di montagna, il resto per uno che ha volutmi per l’half lascia a desiderare, 40 km a 32km/h di media è andatura da lunghi, così come vagabondare a 5 al km nel vigneto per 9 km è un passo da mezza maratona, anche da lui ci aspettiamo di più.
In un olimpico si deve tirare fuori qualche cavallo in più della cilindrata che si sfoggia nei lunghi.
Voto: 6, bene ma non benissimo.

La redazione

DT del Lunedì 03/04/2017

DT del Lunedì 03/04/2017

DT del Lunedì 03/04/2017

No signori nessun pesce d’Aprile, il primo di Aprile si è aperta ufficialmente la stagione di triathlon della DT89.
E dopo anni, l’inaugurazione della stagione non è opera del buon Roman che ci deliziava salendo sui podi in qualche 70.3 in terra araba o sprint sconosciuti in terra piemontese.
Passaggio di consegne non poteva che essere più degno, l’apertura ha il suono assordante di un caccia bombardiere in missione in Cina.
Ma prima, i migliori auguri di pronta guarigione al buon Giulio per l’interventino al menisco che sappiamo lo terrà fermo più o meno 3 giorni, ma soprattutto allo sfortunato e in formissima Falasca, che purtroppo in settimana in una rovinosa caduta in bici si è seriamente infortunato alla spalla, ci vorrà qualche mese per rivedere il nostro eroe.

IM 70.3 Liuzhou

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Il caccia bombardiere in missione non poteva che essere pilotato dal Maggiore, Lanza sbriciola la concorrenza con temponi impressionanti, e fissa un paletto psicologico difficilmente eguagliabile sulla distanza del medio per tutta la squadra, 4:22h, QUATTRO ORE E VENTIDUE MINUTI.
Si lo sappiamo che le gare non sono confrontabili e che questa presentava buone condizioni per andare veloci e staccare un tempo di rispetto, ma 4:22h bisogna ugualmente farle, e per tutti 90km a 38Km/h di media in bici e una mezza a seguire sotto i 4 al km di passo sono tempi che non vengono neppure in discesa.

Dany insegue il sogno hawaiano, ed eccezionalmente visto che il marchio IM è stato acquistato l’anno scorso dai cinesi, i nuovi proprietari avevano predisposto 3 gare promozionali in Cina su distanza 70.3 con slot per Kona.
Ai primi due eventi sul finire del 2016 non ha potuto parteciparvi per problemi fisici, ma la terza occasione è stata quella giusta per provarci.
Partiamo dalla fine, non ce l’ha fatta, staccano il biglietto per il mondiale IM i primi 4 arrivati della categoria 35-39.

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Daniele 7o di categoria manca il sogno per circa 8 minuti, che paiono tanti ma che probabilmente sanno di beffa, perchè purtroppo per lui si ritrova a battagliare in una gara con un livello spettacolare, con i tempi che segna al primo appuntamento di ottobre (simile per tracciato pianeggiante) avrebbe preso la slot a mani basse, in questo ultimo e terzo appuntamento si ritrova per esempio tra avversari anche un professionista mascherato da Age Group più volte a Kona.

Riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio, la trasferta è di quelle importanti, un altro continente, in Cina a Liuzhou che per sabato 1 Aprile presenta condizioni di freddo simili al Febbraio-Marzo italiano in cui Daniele si è allenato, eccezion fatta per un grado molto maggiore di umidità.
La seconda complicanza è che si nuota in un fiume con temperatura di 13,5 gradi.
Il nuoto in acque gelide per fortuna è di 1800mt e per la maggior parte di questi a favore di corrente.
Il maggiore gestisce tutto con meticolosità, compreso la prova del percorso nei giorni precedenti, immedesimandosi in una bustina di Thè verde tanto caro ai Cinesi e puciandosi ripetutamente nel fiume.
Con le dovute precauzioni, doppia cuffia e un buon riscaldamento-raffreddamento pre-gara piazza un eccellente 29 in prima frazione, agevolato sicuramente dalla corrente ma ad ogni modo di spessore perchè lo piazza non molto distante dai primi della classe, infatti i primi 4 che vanno a slot escono tra i 23 e 25 minuti.
Così alle 2 del mattino ora italiana emerge 29o di categoria distante tra i 4 e i 6 minuti dai migliori, vicino come non lo era mai stato prima, la caccia ha inizio.
All’uscita dell’acqua gli atleti si ritrovano a dover scattare levandosi la muta mentre zompettano su 80 gradini, preludio a una zona cambio lunga ben 800mt.

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Il maggiore si comporta bene, 5′ in T1, ovvero a 5 minuti al km di passo si spara 80 gradini si toglie la muta, corre quasi 1km, ed infilato il casco inizia a martellare in bici.

La bici è un piattone, un bastone di 45km da fare 2 volte, fortunatamente la giornata è coperta ma non piove, il tracciato presenta nei 10km iniziali e pertanto nel successivo passaggio tra i 45 e 55 un pò di vento contro, ma per il resto vi sono le condizioni ottimali per spingere a fondo.
Ed infatti Dany spinge, la bici è supersonica, 2:22 per coprire 90km, costantemente a 38km/h di media, 250watt sui pedali, martello.
Quando scende da 29o e passato 14o, 15 fuggitivi recuperati e passati, sotto a caccia dei restanti.
La T2 è sempre al livello dei migliori, 3′ e ha le scarpe ai piedi, siamo a quasi 3h’ di gara, sono le 5 del mattino italiano, alcuni tifosi sono già operativi sulla chat di WhatsApp, la gara perfetta si sta materializzando, ci si crede, un boato al primo rilevamento, 19:46 per coprire 5.3km, 3:43 al km, il maggiore c’è, è a tutta, il sogno è li davanti a lui e correre per andare a prenderlo.
Getta tutto dentro l’1:23:45 con cui copre la mezza, talento, sofferenza, cuore e anche i mesi di fermo dell’anno precedente, il salmone è risalito sino al 7o posto di categoria, altri 7 avversari spazzati, come sappiamo non è bastato, ma l’atleta è soddisfatto lui per primo sa che ha dato tutto, da buon sportivo non accampa scuse, si complimenta con gli avversari, ma l’agonista ancora agonizzante a terra dopo la finish line sta già pensando che ci riproverà, e per sua fortuna accanto a se una Santa che lo aiuta a rimettersi in piedi.

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Ora iniziano le vacanze, in attesa di rivederlo sulle strade di casa a sgommare a tutta.

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Daniele Lanza – 4:22h – Voto: 10

Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better!

La redazione

DT del Lunedì 31/10/2016

DT del Lunedì 31/10/2016

DT del Lunedì 31/10/2016

Ultime gare dell’anno, cosa c’è di meglio di un 70.3 sotto un sole cocente nella splendida terra sarda?

Challenge Forte Village

partenza

Matteo Aperio
Un grandissimo Matteo in Sardegna chiude la stagione mettendo insieme i miglioramenti dell’annata, ne viene fuori una gara bomba.
Aperio 2.0 schianta la prestazione sul 70.3 di inizio anno a Lovere dove arrivò un pò sui gomiti, ora però ha il rank sulla distanza e questo sarà super con la strepitosa prestazione sfoggiata sul suolo sardo.
La mera cronaca recita 4:54:17, obbiettivo 5h centrato alla grandissima, ottimo il nuoto per i suoi standard in 35:54, sfodera una bici strepitosa 2:45:41 e poi gestisce la mezza con fare consumato in 1:30, che vale il 46esimo posto assoluto (con 27 pro in classifica) e la SESTA piazza nella categoria S3, ovvero l’ultimo posto utile per prendere la slot per il mondiale Challenge 70.3 di Samorin del 03/06/2017, la domanda ora è: “Matteo seguirà Enrico già qualificato al modiale?”
Voto: 10 Perfetto in tutto.
aperio
Alessandro Cristini
Gara tutto cuore per Ale, dove gestisce alla grande tre frazioni su tre, nessun punto debole tutto equilibrato e allo stesso livello, ottimo 32:31 in acqua 74o tempo assoluto, conduce la durissima frazione bike in 2:56 che vale la 109a piazza, e corre il 96o tempo assoluto a piedi in 1:41.
Al traguardo è provato, ma anche per lui è una grande prestazione rispetto a Lovere, 84o assoluto all’arrivo e 15o di categoria.
Voto: 8 Siamo sulla strada giusta.

Cristini

Ermes Meloni
Il podopirla si scontra con la dura realtà, il garone dell’anno scorso è una eccezione, la figura barbina in Sardegna è la regola, credeva di essere in forma, credeva di avere un livello tale da aspirare al podio di categoria, il problema è che lo credeva solo lui, nella sua testa era a quel livello, nella pratica ci finisce a -22 minuti, ovvero un abisso.
Quasi gli riesce l’impresa di peggiorare 3 frazioni su 3, si salva solo con il nuoto dove conferma il miglioramento fatto nel 2016, il resto è una valle di lacrime, ha il pregio di non ritirarsi DALLA gara ma è meglio se si ritira DALLE gare, nei CAMBI si distingue, secondo posto assoluto in T2, in virtù di questo è meglio se CAMBIA sport.
Voto: 4 Da podopirla non si va da nessuna parte meglio metterselo in testa.

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Ervin Cinti
Ecco un altro che riesce a fare peggio dell’anno precedente, della versione splendente del dottor Jekyll mostratasi in quel di Pula non v’è traccia, in Sardegna si presenta il malvagio mister Hyde, il quale è perennemente in ritardo, quasi riesce nell’intento di perdere il volo d’andata, acciuffato per i capelli derubrica il rischio alla voce: “gli ottimisti arrivano in ritardo, gli ansiosi in orario”.
Al grido di questo motto prosegue la giornata di sabato, in ritardo a pranzo, in ritardo l’uscita in bici in ritardo la consegna della bici in T1, in ritardo alla cena.
Non va meglio la domenica mattina, quando accordatosi con il compagno di appartamento (un vero cretino a viaggiare con lui) di mettere la sveglia alle 5, la carica “in ritardo” alle 5:15, non contento con l’apertura della zona cambio fissata dalle 6:15 alle 7:15 decide di entrare in bagno alle 6:20 e fare una doccia, INCREDIILE.
Però come Houdini appare sulla linea di partenza alle 7:59:59, ovvero un secondo prima della sirena, li l’ottimismo finisce, perchè dal secondo dopo è solamente una valle di lacrime, 38 minuti per uscire dall’acqua, in ritardo rispetto all’anno prima di 4:20, l’unica cosa che fa meglio è la bicicletta, peggiorando di soli 4′ il tempo dell’anno procedente, ma questa ad onor di cronaca è più lunga di 8km, infine non contento riesce a peggiorare anche la frazione a piedi mettendoci più di 2h.
Voto: 4 Un’altra causa persa, meglio metterselo in testa.

Cinti

La redazione

DT del Lunedì 10/10/2016

DT del Lunedì 10/10/2016

DT del Lunedì 10/10/2016

Iroman World Championship – Kona Hawaii

Pastore

Il weekend storico dove il primo DT89 si schiera nella bolgia dei migliori IM sul pianeta, è arrivato ed è passato con il suo strascico di emozioni e feste.
Sappiamo già tutto di Enrico, l’abbiamo tifato ad Aprile quando parti in missione in South Africa per qualificarsi dopo un inverno a pedalare con i geloni ai piedi e alle mani.

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Sappiamo già tutto della gara di sabato, visto che tutti abbiamo passato la notte sognanti davanti a quello streaming proveniente dalle Hawaii per provare ad immedesimarci in lui e a sostenerlo con il karma.
Pastore c’era ed è stato immenso, raccontare la sua gara è difficile, si sprecherebbero termini come pazzesca, incredibile, solida, strepitosa ecc ecc…
L’aspettativa era alta, almeno quanto lo stress che ha dovuto sopportare in quei 10 giorni alle Hawaii da villeggiante in missione.
Ha dovuto adattarsi all’umidità e al caldo, rifinire la preparazione, sentire il peso della squadra che lo incitava, e se da una parte sicuramente lo caricava, dall’altra lo stressava, non si poteva fallire.
Dieci giorni con il suo rituale, in cui la storia si ripete da anni e il mito cresce, stress alla parata delle nazioni dove ha conosciuto il ristretto gruppo di eletti connazionali li con lui, stress mentre confidava: “sono tutti fortissimi”, stress nel villaggio quando passavano i campioni assoluti di ieri e di oggi, stress quando si imbatteva in Degaspari e gli dava qualche consiglio, stress alla “Underpants run” perchè non aveva la mutanda giusta.

parata delle nazioni

Stress quando si è accorto di pedalare a 220wat e trovarsi un Phon acceso in faccia che lo disidratata e gli regalava un bel 19km/h in pianura sullo schermetto del Garmin, bevendo qualcosa come 2 borracce dopo 30 minuti di pedalata.
Ma soprattutto conoscendolo stress da Pastore, perchè questo ragazzo è un animale da gara, e se tutti noi ci saremmo accontentati di esserci o al massimo di sperare di arrivare in fondo, lui no, lui voleva fare bene.
Per sua fortuna da agonista vero tutte queste pressioni sabato in acqua alle 6:30 del mattino, con una tartaruga gigante sotto i piedi della tonnara in attesa del colpo di cannone, si sono dissolte, e per una volta, forse la prima, si è goduto la SUA gara, vivendola intensamente e al massimo come solo lui sa fare.
Dicevamo commentarla è inutile basta il tempo finale: 9:45h, NOVE ORE E QUARANTACINQUE MINUTI.

gara

Enrico per la prima volta in vita sua sul rettilineo finale ha smesso di spingere, ha camminato, ha dato i five alle persone, ha cercato la sua Sara per baciarla e ringraziarla, se l’è goduta, per la prima volta non contava più il tempo e per un istante il guerriero ha trovato pace, la battaglia vinta, la soddisfazione che sovrasta la stanchezza, da buon capitano a passo lento con la maglia della squadra a moh di bandiera ha varcato la finish line ringraziando tutti noi che eravamo li con lui.

arrivo

Da oggi Kona, per tutti noi, è un mito ancora più grande, e per questo dobbiamo ringraziare solo una persona, se chiudiamo gli occhi si sente un coro in lontananza sempre più forte:
“C’è solo un capitano, un capitano”.

medaglia

La redazione

DT del Lunedì 03/10/2016

DT del Lunedì 03/10/2016

DT del Lunedì 03/10/2016

Grande weekend di triathlon per i campionati Italiani Sprint Individuale e Staffetta.

Triathlon Sprint Riccione CI

SprintF

Brighenti Valentina
Vale è in periodo di grazia, peccato la sua stagione termini con questo weekend, però è anche vero che meglio non poteva finire, le titubanze soprattutto nella corsa di inizio stagione sono sparite, nelle ultime uscite ci ritroviamo una triatleta completa, forte ed equilibrata in tutte le discipline, infatti il risultato arriva 66a assoluta e 5a di categoria S2 in una gara super competitiva.
Voto: 10 Salto di qualità stagionale portato a termine.

Montuori Miriam
Torna in gara anche Miriam, e occasione più ostica di un campionato Italiano non poteva scegliere, ma lei si destreggia alla grande, addirittura non mostra incertezze neppure nella prima frazione, solitamente suo punto debole ma dove stampa un ottimo tempo, pedala bene, e corre da par suo, chiude 6a di categoria S2 subito alle spalle dell’ottima Vale.
Voto: 9 L’aspettiamo l’anno prossimo per il salto di qualità.

SprintM

Finazzi Giuseppe
Le parole per squalo Beppe sono terminate, il finale di stagione da Forte dei Marmi in avanti è strepitoso, gli mancava solo un filo di continuità negli allenamenti per arrivare super brillante al gran finale, la prova è monster, 3 frazioni spettacolari da primo della classe, un martello per un 8o di categoria S3 ad un campionato Italiano, il rank 2’16 non mente, tra i primi 100 in italia nell’Olimpico, appena fuori nello Sprint, strepitoso.
Voto: 10 Classifiche alla mano il secondo miglior atleta della DT89.

Marini Massimiliano
Beep Beep ha vissuto una stagione tribolata, anche sul finale non può togliersi le soddisfazioni che merita, influenzato da Peschiera si trascina sino a Riccione, lui è solitamente esigente, a Peschiera aveva fatto un garone, però tornava a casa malato e scontento, perchè un perfezionista come lui vuole sempre di più, qui non si sà se sia ancora insoddisfatto della sua prova, ma la gara è oggettivamente eccellente, becca un solo minuto dallo squalo in acqua e di questo periodo è un lusso, poi fa gara alla pari con il stratosferico Beppe.
Voto: 9 Siamo certi che nel 2017 Beep Beep sano farà macelli.

Roman Giulio
Torna sulla distanza breve anche podioman, dopo la disastrosa trasferta di Pola in Croazia nel 70.3, piazza una buona gara nonostante per via della preparazione non possa avere i ritmi alti delle distanze brevi, Giulio è ancora focalizzato sul medio, avendo tra 2 mesi in calendario un nuovo appuntamento per rifarsi, però come detto fa bene, gara equilibrata dove spicca una gran terza frazione.
Voto: 8 Ti vogliamo così in Bahrain.

Giovanozzi Lorenzo
Lorenz dopo le difficoltà di tenuta sulla distanza Olimpica palesate a Peschiera si schiera in uno Sprint, e le cose vanno decisamente meglio, certo la gara con muta vietata e l’ondina bevibile gli complicano le cose in prima frazione, dove sta un pò litigando ultimamente con la sua testa, poi però emerso dalle acque spegne il cervello e apre il gas, in un attimo recupera il minuto di svantaggio sul farmacista e glie ne rifila un altro sul groppone.
Voto: 7 Voleva esserci ed ha avuto ragione.

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Swierczynski Andrea
Del cazzxxo triathleta di inizio stagione non c’è più traccia, le vacanze infinite hanno ammorbidito di testa e di fisico lo Swarza, adesso è un triatleta in ricostruzione, con tutti i balbettii tipici di una condizione traballante.
Voto: 5,5 Siamo a quel punto della stagione che con l’alunno non sappiamo se dargli 5 e rimandarlo o promuoverlo verso il 2017 con un calcio in culo e dargli 6.

Swarza

Triathlon Sprint Riccione Coppa Crono

Dal nostro inviato: Lorenz:
Lorenz la voleva fare!!!! Carico abbestia voleva fare questa gara e ha lanciato la sfida. All’appello hanno risposto: cuore e sregolatezza Gas, Giuseppe Alistar Verdi Swarzo, il giovane scudiero Romani e il cagionevole Max che alla fine ha dovuto passare il testimone a Got il grigio. La giornata non invogliava a gareggiare: un venticello freddo e teso aveva alzato una bella onda come il giorno prima e dal gruppo si era alzato un muezzin di lamenti: erano stati citati stiramenti, fascisti plantari, microfratture e perfino gli infortuni degli avi!!!! In questo delirio di parole al vento il Gas è pure riuscito a dire che si sarebbe voluto candidare come presidente DT89: questo particolare avrebbe cambiato il corso della giornata, ma torniamo alla cronaca.
Quasi 400 le squadre al via, intervallate di 30 secondi.
Swarzo e Romani ingaggiando una personale lotta a chi esce prima dalla acqua dimenticandosi della squadra mentre il restante terzetto procede unito.
Alla prima boa parte il Got con un sussulto di orgoglio mentre Gas procede sotto l’occhio vigile del boy scout Lorenz.
Ci aspettiamo tutti sulla battigia e voliamo verso la zona cambio.
Compatti si parte per la frazione ciclistica e qui succede l’imponderabile: il Gas, ormai nei panni del Rosa, parte a tuono e tira il gruppo come solo un aspirante presidente può fare.
Pochi cambi e menzione di merito al super Gas.
Dalla T2 esce un terzetto agguerrito mentre gli altri seguono poco dietro: il Got fa l’andatura, Lorenz da i tempi da dietro e prosciuttino Swarzo si fa impaninare.
E qui viene fuori il secondo eroe della giornata: pur avendo la gamba cotta dalla gara del giorno prima (e dalla cena), Alistar Swarzo non molla e permette al terzetto di volare a 4.14 di media verso un 132o posto che fa veramente onore ad un bellissimo gruppo che è riuscito in una grande giornata di sport a divertirsi superando i propri limiti, mantenendo il giusto compromesso tra goliardia ed agonismo.
Voto: 10 Perfetto spirito di squadra.

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Triathlon Sprint Staffetta 2+2

Negli anni c’è sempre stato un tentativo da parte della DT di organizzare una squadra alla domenica per ben figurare nella Coppa Crono o nella Staffetta, ma storicamente un pò per scarsa partecipazione o defezioni all’ultimo o sfortuna non ci si è mai riusciti nell’intento, ricordiamo la fortissima squadra Marini Premoli Finazzi Vitali che assaggiarono l’asfalto in bicicletta in coppa Crono 2014 mentre stavano andando alla grande.
Quest’anno si è provato con la staffetta 2+2, valida per i campionati Italiani, ergo livello altissimo, ma di assoluto livello anche il nostro quartetto al via: Montuori Finazzi Brighenti Marini.
Forse l’unico errore è stato schierare Miriam in prima batteria, con livello alto non mettere la miglior nuotatrice in partenza così da sfruttare un minimo di scia in acqua e stare con qualche d’una in bici poi si è un peccato veniale, Miriam paga un pò in prima frazione essendo il suo punto debole, uscita attardata ci mette il cuore per recuperare posizioni e purtroppo per eccesso di generosità cade in bici, fortunatamente riesce a terminare e dare il cambio a Beppe, da li in avanti è tutto un recuperare posizioni sino alla 29a posizione finale su circa 60 staffette partenti.
Voto: 8 La qualità c’è c’è da lavorarci sopra ragazzi.

La redazione

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