da Ermes Meloni | Ago 29, 2016 | Blog, DT del Lunedì, News
DT del Lunedì 29/08/2016
Ultimo weekend di agosto, andiamo a vedere come sono andati i nostri su vari campi di gara.
Triweek Di Lavarone
Dal nostro inviato sul campo Falasca:
Il Triweek Di Lavarone offre una grande occasione di sport e divertimento ad alcuni che dei nostri atleti, che decidono di non fermarsi alla pianura e cimentarsi in due garette con dislivelli significativi.
Matteo Aperio e Ale Cristini li troviamo alla partenza del CROSS COUNTRY MTB (Sabato 27 Agosto)… carichi come due molle!
La gara è di quelle dure, a parte il nuoto nel laghetto.

Uno strepitoso percorso Mtb che esplora una bella fetta del territorio dell’Alpe Cimbra, tra single tracks, tratturi, forestali e qualche tratto di asfalto.
Aperio alla fine commenta: “troppi tratti pianeggianti per velocisti!” Noi abbiamo visto gente ritirarsi dopo un km…
La corsa (mini-trail) ha un dislivello di circa 300 metri per 7km: forse la parte più impegnativa.
Matteo esce dal nuoto un po’ attardato, sappiamo che il nuoto non è “ancora” la sua specialità, ma il ragazzo è giovane e ha grandi margini di miglioramento.
Recupera posizioni su posizioni in MTB, pane per i suoi denti soprattutto nei tratti più tecnici, chiudendo con il 15 tempo assoluto.
Nella frazione di corsa mette il cuore e riesce a scavalcare ancora cinque avversari, chiudendo la gara il 13a posizione e terzo di categoria.
Poi, tolti i primi assoluti (anche loro S3), sale sul PRIMO gradino del podio.

Alessandro nuota bene, esce dal laghetto 22-esimo. Poi perde diverse posizioni in MTB: pur essendo un grande discesista, come sappiamo, la gara presenta alcuni tratti tecnici impegnativi in salita.
La bici richiede più energie del previsto, e Ale finisce la benzina prima del tempo, perde purtroppo qualche altra posizione chiudendo 35-esimo.
Per una gara del genere comunque un bel tempo.
Il suo allenatore (Matteo Aperio) commenta: “Il ragazzo non ha fatto scarico questa settimana ed era affaticato!”.
Ale ascolta i consigli del Mister la prossima volta!
Ricordiamo che per entrambi era una gara non preparata, sono arrivati carichi per svolgere un buon allenamento in vista della gara di Garda, vero obbiettivo, ma quest’ultima annullata in settimana porterà i nostri eroi a cambiare i programmi: #tuttiaforte.
Domenica 28 Agosto è il turno dei “padri di famiglia”: Mr The President Andrea Rosa, il Falasca (alias Matteo Falasconi) e Marco Bertolaso, che si cimentano nel classico Olimpico.

Una gara che di “classico” ha veramente poco, a nuoto il percorso è all’Australiana con due uscite dall’acqua, il laghetto è melmoso e con visibilità zero.
La bici prevede 40km con 800m D+ (“salite tutte pedalabili” dice Andrea), mentre i 10k di corsa hanno un dislivello di 220m con un bel tratto in discesa per “sciogliere le gambine”.
The President è in formissima ultimamente, non lo tiene nessuno, nemmeno i quattro figli che fanno il tifo a bordo pista.

Nuota bene e fa uno strepitoso cambio in T1. In bici piazza il 50-esimo tempo assoluto viaggiando sopra i 30km/h di media. Conserva un po’ di energie per la corsa e riesce a non perdere troppe posizioni. Alla fine chiude molto soddisfatto in 2.40.07, 74o assoluto e 11-esima pos. cat.
Commento post-gara: “Tutto come previsto, avevo la 12a posizione di rank e sono arrivato 11o”. BRAVO President!
Il Falasca, come suo solito, decide di partire piano a nuoto: non si sa mai che si riesca a pescare qualcosa! Ma non è una gara di pesca, quindi esce molto indietro (208 su 260).
A questo punto inizia la rimonta (consentitemi il termine) in bici, riesce a recuperare una cinquantina di posizioni, soprattutto in salita, ma la coperta è sempre corta e quando inizia la corsa le gambe sono di piombo.

Fortunatamente molti avversari sono più cotti di lui e riesce a passarne ancora qualcuno. Chiude 130-esimo, contento soprattutto del recupero che è riuscito a fare sugli avversari.

Commento a caldo: “Alla fine del primo giro a nuoto volevo ritirarmi, poi ho pensato che mi sarei perso tutto il bello della gara e così sono andato avanti!”.
Sicuramente un ottimo allenamento in vista di Forte dei Marmi.
Marco lo vediamo solo a fine gara, contento ma non troppo della sua prestazione: “Avrei voluto finire sotto le 3 ore”, dice, “ma la gara era durissima e sono contento così”.
Discreti i tempi nel nuoto e corsa, purtroppo perde molte posizioni in bicicletta. NDR: Hai voluto la bicicletta, pedala!
Triathlon Sprint Di Valmadrera


Nadia al via in quel di Lecco per una nuova gara in calendario dell’organizzazione Spartacus, finisce come al solito, Nadia porta sempre in alto i colori della squadra, chiude con un ottimo 13o assoluto che vale il PRIMO posto di categoria, vista l’esclusione dalla premiazione delle prime 5 assolute, la sua è ad ogni modo è una gara di livello assoluto, esce dall’acqua 6a assoluta, retrocede un pò nella seconda frazione molto difficile in bici per poi chiudere alla grande con il 9o split di corsa.
Nadia a nome della squadra con prestazioni così non puoi non venire a: #tuttiaforte
Triathlon Sprint Di Fidenza
Domenica in gara anche coach runner Zag, nello sprint di Fidenza fa la solita gara a rincorsa, 216o dopo il nuoto recupera con un ottima frazione di corsa sino alla 169a posizione finale.
Zag è tornato alle gare, lo aspettiamo per i punti squadra a forte. #tuttiaforte
La redazione
da Ermes Meloni | Ago 22, 2016 | Blog, DT del Lunedì, News
DT del Lunedì 22/08/2016
Il 2016 per la squadra DT89 verrà ricordato come l’anno in cui tanti di noi si sono scoperti lunghisti.
Se gli atleti impegnati nelle gare lunghe sino all’anno passato si contavano sulle dita di una mano, da quest’anno già diversi DT sono finisher di IM o 70.3, e molti lo diverranno negli appuntamenti di Pula in Croazia a Settembre e Forte Village in Sardegna a Ottobre.
Ma tornando a questo weekend in gara due Atleti, con la A maiuscola, il peso massimo Enrico sotto carico in preparazione di Kona va a testarsi al 70.3 Challenge Samorin, mentre Marco si schiera al via da folle sulla distanza più lunga nella gara IM COMOLAKE K226.
Partiamo dall’esordiente, come si può essere finisher di un IM che prevede 3000D+ di dislivello in bici con il Ghisallo da scalare, preparandolo così così per motivi lavorativi in SOLI 2 mesi?
Eh si Marco dopo 14 anni “QUATTORDICI” di inattività il 18/06/2016 tornava a fare triathlon, e si schierava al via in ultima batteria a Bardolino, stupendo un pò tutti e mettendo dietro mezza squadra (compreso gente forte e pluri IM), sono passati 2 mesi e 2 giorni, e te lo ritrovi IronMan.
La risposta alla domanda non c’è, solo lui può spiegarci come abbia fatto, per tutti gli umani questa resta la classica follia che se la provi hai il 99% delle probabilità di fallire o peggio farti male.
Di certo e concreto resta la prestazione, il ragazzo parte forte come promesso, esce dall’acqua secondo assoluto e mena in bici per 60km tenendo la posizione in classifica, prima di andare logicamente in riserva, ed è qui che fà la magia, cuore-testa stringe i denti, scende quinto in bici con il 10o split in 6:16, poi soffrendo riesce incredibilmente a chiudere la maratona finendo 11o assoluto e TERZO di categoria in 12h e 18 minuti.
Forse oggi post gara avrà cambiato idea, ma la sua idea di massima era di fare un test per preparare un IM in primavera 2017 allenandosi seriamente, se va così da “fermo”, allenato farà un massacro.
Il peso massimo Enrico martella una prestazione “illegale” in allenamento, senza compensazione, senza riposo e cavolate varie, ma anzi con un bel lungone in bici del giorno prima come nulla fosse sbaraglia la concorrenza letteralmente volando.
La prestazione è fatta dalla solita sontuosa frazione a nuoto, 27:28 per coprire i 1900 metri previsti, 11o tempo assoluto, bici in controllo in 2h:35, se si più definire controllo un tempo così in una giornata con 25km/h di vento, e qui torna in mente un vecchio adagio: “Mai fidarsi dei paesi dove ci sono tante pale eoliche!”.
Poi scende dalla bici e nonostante tutto: vento, stanchezza degli allenamenti in fase di carico, percorso a piedi ondulato, lui gira la leva sull’interruttore “Terminator”, quella stressa leva con cui aveva fatto un autentico massacro nella maratona in Sud Africa e che gli fece prendere la slot per Kona.
Il motore risponde ed inizia a martellare gli avversarsi e il cronometro, una furia sotto il muro dei 4min al km, la chiude in 1:23:36, 12o split di giornata, risale decine e decine di posizioni e chiude 22o assoluto e SECONDO di categoria.
La redazione
da Ermes Meloni | Ago 16, 2016 | Blog, DT del Lunedì, News
DT del Lunedì 15/08/2016
C’è chi passa il ferragosto in vacanza al mare e chi si reca nel nord della Germania ad inseguire un sogno.
IRONMAN 70.3 European Championship Wiesbaden, Germany

Daniele e Bart si fiondano sul 70.3 europeo per eccellenza, sfruttando la possibilità di accedere a delle slot riservate ai militari per il sogno Kona 2016.
Ad onor del vero chi culla il sogno e si è preparato a dovere nel solito modo maniacale e tabellare è Daniele, Bart tutto cuore Russo (deve essere una peculiarità di chi ha questo cognome) si butta nella mischia di pura passione.
Il livello è alto, non può essere altrimenti visto che viene messo in palio il titolo europeo in una delle gare più frequentate e amate del circuito IM, così è di ottimo livello anche il lotto dei militari al via.
Daniele li ha studiati, uno è un simil pro, fuori portata, 3/4 sono fortissimi e sarà gara dura con loro, le slot sono solo per i primi 3.
Il percorso è duro, oltre ai canonici 1900 in acqua con uscita in spiaggia, la bici su multilap prevede 1500mt di dislivello con una salita impegnativa e una discesa a capocollo da fare più volte, infine la mezza presenta una rampa di garage spezza gambe anche quella da ripetere più volte.
I nostri eroi praticamente nuotano assieme, partono uno accanto all’altro ma nella bolgia si perdono, per ritrovarsi nuovamente in posizione verticale uno affianco all’altro all’uscita dall’acqua manco si fossero messi d’accordo, 36:28 per Danile, 36:34 per Bart.
Corsa in zona cambio e stesso tempo in T1 (4:20 uno 4:23 l’altro).
In bici capita ciò che non ti aspetti, nell’ultimo periodo Dany in allenamento stava viaggiando veramente come un treno, grande forza e super tenuta.
Da ragioniere si mette al regime ottimale per il suo motore, ma quasi subito si accorge che qualcosa non va, non è giornata si trova con le gambe vuote e gli viene da rimettere, per un attimo medita anche il ritiro, poi però viene investito dai rimproveri di Bart e tiene duro, purtroppo lascerà sulla strada circa 6′ rispetto alla tabella di marcia preventivata nei 90km previsti.
Bart tutto cuore Russo, senza tabelle, senza gps, senza niente, ci mette l’agonismo, zero calcoli e giù a martello, stampa una prestazione sontuosa, rifilando quasi 3′ minuti al più allenato compagno di viaggio.
Dopo una T2 in cui si perde un pò (2:35) inzia a correre, e proprio quando inizi a temere che la scriteriata gestione della frazione ciclistica si faccia sentire, ci si preoccupa il doppio, perchè te lo ritrovi a correre più forte del suo range ottimale, a quel punto inizi a intravedere il materializzarsi di una Caporetto sul finale della mezza.
Ma Bart è TUTTO CUORE Russo, e non cede una virgola, rallenta un filo sul finale ma mai oltre alla sua tabella di marcia, firmando quindi una grandissima prestazione anche a piedi dopo la sontuosa bici, a dimostrazione di ciò basta vedere che dopo il super recupero in seconda frazione non cede posizioni nella terza ma mantiene quanto faticosamente guadagnato.

Chiuderà 263o assoluto e 38o di categoria con il tempo di 5:00:45, maledettissimi 45″ che non lo fanno andare sotto il muro delle 5h, ma il ragazzo tutto cuore ci riproverà certamente!
All’arrivo dichiara: “Io mi sono divertito a bestia come sempre!!! Grazie per il supporto boys”.

Avevamo lasciato Daniele in difficolta in bici, arrivato staccato in T2, nel toccare terra si riprende, vola in zona cambio (1:23), calzate le scarpe inizia a correre come una furia, passo sotto i 4′ al km, recupera in un amen il compagno e si lancia a tutta velocità su chi lo precede.
La ricorsa è strepitosa, salta avversari su avversari, passando dalla 38a posizione a fine bike alla 19a di categoria finale, solo dopo aver rallentato un filo dal 10km in avanti.
Finisce con l’ottimo 176o posto assoluto, che però purtroppo è il 6o tra i militari, il sogno sfuma, ci voleva la giornata perfetta e un pò di fortuna e in tedeschia non si è vista ne una ne l’altra.
All’arrivo dichiara: “Comunque per tutti quelli che si accingono a fare un 70.3, sappiate che il Km finale vi ripaga di tutti i sacrifici fatti per arrivare lì, è sempre e cmq un’emozione, GODETEVELO.”
La redazione
da Ermes Meloni | Ago 1, 2016 | Blog, DT del Lunedì, News
DT del Lunedì 01/08/2016
Campionato Italiano Assoluto Triathlon Olimpico
Al via 172 partenti tra i primi 250 del rank nazionale, la startig-list è strepitosa, all’appello mancano solo i 2 carabinieri qualificati a Rio, Fabian e Uccellari, tutti i migliori interpreti del triathlon olimpico nazionale affondano i piedi nella rovente sabbia della spiaggia di Caorle, e tra questi, 4 intimoriti DT89 al via in seconda batteria, prima batteria da 1 a 100, la seconda con i 72 restanti.

Il tracciato è un piattone multilap, il nuoto presenta un giro di 3 boe molto lungo, circa 850 metri da fare due volte con uscita sulla spiaggia per il pubblico, onda e corrente trasversale si vedono subito sin dalle prime bracciate delle donne che faticano a tenere la direzione ottimale verso la boa.
Il percorso bici è un giro di 5km da fare 8 volte, praticamente un drittone di 4km che sfrutta una rotonda come giro di boa da un lato, mentre l’ultimo km in Caorle presenta 7 curve secche che creano un budello tecnico-guidato in mezzo al pubblico fronte arrivo.
Anche la corsa infine è un multilap da 5km con circa 3km di sterrato e alcuni metri dentro la sabbia, 1km di cemento accanto alla spiaggia e 1km di asfalto.

Al via della prima batteria uomini tutti i migliori corrono sulla spiaggia per fiondarsi a destra della linea di partenza, la corrente arriva da li e pare il posto migliore dove partire.
Quando tolgono il nastro e tocca correre in spiaggia alla seconda batteria da capannello che facevano i DT si dividono in un secondo e corrono sulla linea in posizioni differenti.
Il podopirla Meloni imita i migliori e si butta tutto a destra, nella speranza che il posto migliore non sia troppo difficile da gestire in acqua visto l’esiguo numero di atleti in batteria, Squalo Finazzi e il Virgulto Fracca scelgono una traccia centrale con meno gente, mentre l’esperto Roman si defila tutto a sinistra per evitare mazzate.
Neppure il tempo di mettersi gli occhialini e suona la sirena, partenza a cannone, dalle prime bracciate si capisce che nessuno li nuota piano, il podopirla prende mazzate a tutto spiano partito nel punto con più persone, ma nonostante le bevute della salubre acqua la posizione paga, alla prima boa è accanto ai più veloci compagni di squadra, Beppe Roberto e Ermes svoltano assieme, nel superare la boa finalmente ci si riesce a stendere e lo Squalo Beppe vola via, solo Roberto tiene il passo, Ermes va al suo ritmo, resta penalizzato dietro Giulio.

Nel triathlon non ci si inventa nulla e i compagni si conoscono, come da previsioni tocca per primo la spiaggia lo squalo Beppe in 26:46, a pochi secondi un gradissimo Roberto 26:57, a meno di due minuti Ermes 28:25, staccato in 30:11 Giulio che non sta vivendo un gran momento in acqua, tempi alti per gente che gira in piscina tra i 21 e i 23 minuti i 1500, ma qui come detto sono da coprire 200 metri in più con corrente e onda.
Inutile dire che all’uscita dell’acqua la zona cambio è un deserto, la bici si trova subito sulle rastrelliere vuote, infatti la T1 è un missile per tutti e quattro si viaggia tra i 27″ e 28″ secondi.
Parte il multilap in bici e sotto con il drittone, al primo incrocio il podopirla capisce di avere un paio di minuti di ritardo dal gruppo Beppe-Roby e un paio di minuti di vantaggio sul gruppo di Giulio.

Il ritmo è talmente alto, si pedala a oltre 40km/h sul rettilineo, che nel tempo di un lap tutti i ciclisti sparsi sul percorso si ritrovano risucchiati dentro i vari treni.
Il più numeroso è quello dei due battistrada, poi Ermes con circa 20 persone e dietro Giulio circondato da una decina scarsa di atleti.
Il podopirla si spende tantissimo davanti nel tentativo di ricucire il buco con i compagni di squadra che vede belli coperti nel treno davanti, volente o nolente anche a Giulio tocca interpretare la frazione ciclistica faccia al vento, spendendosi in prima persona in modo importante essendo rimasto nel gruppo meno numeroso e competitivo.
Dopo 4 giri ai 20km praticamente i distacchi sono cristallizzati, Beppe e Roby conducono senza esitazioni, dietro Ermes non guadagna neppure un metro e così Giulio rispetto ad Ermes.
Nei secondi 20km però davanti calano un filo, Ermes continua a tutta vedendo che guadagna qualcosa mentre il gruppo di Giulio inizia a staccarsi.
All’inizio del terzultimo giro (-15km) il primo assoluto, un certo Giulio Molinari in fuga solitaria in bici raggiunge e doppia il gruppo di Giulio, complice il sorpasso nel km guidato pianta li secca la combriccola e prosegue a martello per la sua strada.
A metà giro nel punto più veloce arriva sul gruppo di Ermes, scatta, ma in tre compreso il podopirla a tutta chiudono e lo agganciano, la gara gira, all’improvviso si arriva a 46/47 km/h, Molinari tira e tutti dietro, quest’evento suona come un campanello d’allarme per i due davanti che vedono rientrare su di loro parecchia gente, ma soprattutto suona a campana di morte per Giulio a cui viene tolta ogni speranza di provare a riprendere qualche compagno di squadra a piedi.
In un attimo si è ai -10km, inizia il penultimo giro per i doppiati, primo km guidato, 7 curve di terrore fatte a velocità doppia, tutti al gancio, a sbuffare in piedi sui pedali ad ogni rilancio per non farsi scappare la belva, il gruppo si spezza, una decina resta con Molinari, tra questi il podopirla che si garantisce un passaggio di altri 4km sul rettilineo ad andature folli.
Alla fine del giro Molinari leva le scarpe e rientra, la speaker lo annuncia, il pubblico lancia un boato, in quel momento è virtualmente campione italiano, sta conducendo la gara con circa 1:30 di vantaggio sugli inseguitori, finirà quarto, 3 ragazzi terribili riusciranno poi a recuperargli quell’abisso di vantaggio correndo sotto i 3:20 al km.
Ermes prende il boato al rientro di Molinari come incitamento e si lancia negli ultimi 5km che gli restano, davanti a meno di 30″ appaiono finalmente le sagome di Beppe e Roby, di Giulio dopo il ciclone Molinari non c’è più traccia.
T2 a cannone per tutti, dai 40″ ai 41″, escono dalla zona cambio in fila Roberto in 1:31:41 e Beppe in 1:31:42, a ruota 1:32:04 Ermes staccato di 23 secondi, molto dietro sarà poi il turno di un provato ma encomiabile per il lavoro speso in bici Giulio in 1:35:50.

Beppe è un cavallo di razza, a Senigallia aveva dato segni di risveglio, finalmente dopo un avvio di stagione tribolato riesce ad avere un pò di continuità e sfodera il garone, non cala neppure a piedi anzi, vola a 4 al km sicuro, salta Roby in pochi metri e prende il largo, con 40′ netti sul cronometro chiuderà 67o assoluto passandone tantissimi, partiva con il 119, -54 posizioni recuperate a non agli ultimi arrivati voto: 10 STREPITOSO!!!
Ermes impiegherà 3 km a recuperare i 23″ secondi a Roby, lo salta e tiene aperto il gas a 4 min/km sino alla fine del primo giro, ai 5km la sagoma di Beppe è ancora visibile davanti ma non gli ha preso un metro, in compenso la benzina è finita, gestisce quel che resta dalla tirata in bici e chiude 74o assoluto, pettorale 118, -44 posizioni guadagnate, anche per lui un garone voto: 9 in salute.
Roberto chiuderà la sua frazione di corsa in 42:36, 4:15 min/km di media, che poi è la sua migliore prestazione podistica di sempre, che è un fenomeno lo abbiamo già scritto e ripetuto quando nelle prime gare dalle retrovie arrivava a ridosso dei primi partiti in prima batteria, ormai non si può più nascondere, ha più di un mese per limare la frazione podistica, a Forte e Peschiera sarà un problema per tutti finirgli avanti, e non sempre c’è un Molinari che in bici chiude il buco perchè altrimenti sarebbe molto probabilmente finito secondo voto: 9 sempre in crescendo.
Giulio stanco è incappato in una giornata storta, non riesce a fare la differenza neppure nella sua frazione, dove sulla carta è il miglior podista del gruppetto, 43:49 non sono da lui, chiuderà 94o, partiva con il 115, nonostante tutto la gara è di livello voto: 8 perchè nelle difficoltà ha tenuto duro.
La redazione