DT del Lunedì 24/07/2017
Iniziamo a raccontarvi il weekend dalla sfida più estrema
Challenge 70.3 Iceland
Ervin Cinti
Tema principale da settimane alla trasmissione “Chi l’ha visto” stagione 2017, riappare che neanche te lo aspetti al 66° parallelo nord in Iceland, già il nome Iceland dice tutto, terra dei ghiacci.
Non so se vi rendente conto dove viene avvistato, stiamo parlando del circolo polare artico, uno dei cinque principali paralleli indicati sulle carte geografiche, il punto più meridionale di latitudine in cui sia possibile vedere il sole di mezzanotte a nord dell’equatore, il confine meridionale del giorno continuativo al solstizio di giugno e il perenne crepuscolo artico al solstizio di dicembre.
Stiamo parlando della fine del mondo, come Ushuaia lo è per l’emisfero Australe, così Reykjavík lo è per quello Boreale. Li sospesi tra la notte perenne e le luci del giorno risorge il triathleta Cinti, sicuramente non muore, ed non era scontato a quelle temperature, nelle “fredde” acque glaciali piazza un 25:15 in un nuoto più corto dei 1900mt previsti, proprio per le condizioni estreme, il nuoto in acque fredde vicino ai 12° può essere mortale, domenica la colonnina di mercurio segnava 10.5°.
Ci ha messo una T1 da 10 minuti, impiegando ogni secondo per scaldarsi dove lo immaginiamo accanto ad una stufetta prima di lanciarsi nei 90km di paesaggi sconfinati ai confini del mondo con la neve a bordo strada e spazzati dal vento gelido che domenica toccava anche i 40 kns.
Ciò nonostante vola a quasi 30Km/h di media e in 3:10h completa la frazione che resterà per sempre nella sua memoria.
Segue una T2 molto più veloce della prima, ormai il ragazzo è caldo e nessuno lo può fermare, scarpe da run ai piedi macina i 21km che lo sperano dal diventare il primo finisher della DT89 in un 70.3 estremo, la prova di run è sontuosa 1:40 in mezza, tanti di noi non corrono quel tempo in una mezza a secco, lui stesso non aveva mai corso così forte in un 70.3, ma domenica era invincibile e tutto gli riesce.
Voto: 10 Ervin Padre Triathleta è di una categoria superiore al Jackie e Mister Hyde del 2016, STREPITOSO.
Campionato Italiano Triathlon Cross Country
Da una prova estrema ai confini del mondo passiamo al triathlon off road.
Matteo Aperio
Torna in gara Matteo dopo l’ottima prova di Iseo, a differenza del lago Lombardo dove la muta fu facoltativa, nel laghetto Veneto viene vietata, così la frazione risulta un filo più lenta al passo di 1:50.
Nella seconda frazione viene penalizzato, la mtb che è una sua specialità si rivela disegnata su un tracciato per stradisti, due salite da 5 minuti in asfalto e discese ridicole.
La prestazione è ottima ma non gli permette il recupero mostrato per esempio al Lago Moro o l’anno precedente. Ad ogni modo corre benissimo e sul tempo finale chiude 13 minuti meno del 2016 anche se ad onor di cronaca con una frazione bike con una salita in meno e 1km più corta.
Voto: 9 Miglioramenti costanti.
Alessandro Cristini
Gran gara anche per Ale, molto solido in tutte e 3 le frazioni, dall’inizio alla fine veleggia intorno alla 55a posizione assoluta finale che varcata la linea d’arrivo conquista.
52o fuori dall’acqua, firma la 55a prestazione assoluta in bici e la 63a a piedi, insomma tiene alla grande anche alla fine dove di solito tende un filo a calare.
Voto: 8 Consistente
Triathlon Sprint Silca Cup
A Farra D’Alpago il giorno dopo gli italiani off road va in scena anche uno sprint.
Roberto Fracca
Torna in gara anche il giovane Virgulto dopo il garone di Iseo, e piazza un’altra super prestazione, finisce TERZO di categoria S3 e 21o assoluto, analizziamo la prestazione guardando il suo podio, sul gradino più alto sale Alberto Casadei (11o assoluto), che gli rifila meno di 1′ a nuoto, meno di 1′ in bici e 1:30 a piedi, insomma contiene i distacchi alla grande con una prova solida rispetto all’eccellenza, il secondo S3 Andrea De Stales (17o assoluto) esce dalla T2 attardato di 7″ rispetto al nostro, per infilzarlo di un minutino in terza frazione.
Voto: 9 per arrivare nell’olimpo bisogna levare 1′ a piedi.
Dino Dai Pra’
New entry in DT89, esordio per Dino, che si svela con una super prestazione, il nuovo atleta si rivela con qualche problemino in acqua 14:56, ma poi recupera alla grande avversari su avversari, ottima la bici in 33:44, ma strepitosa è la corsa in 19:54, insomma grande esordio per questo M2 che si mette subito in luce.
Voto: 9 Chi ben comincia…
Franco Dai Prà
Ed insieme a Dino esordio anche per Franco, i problemi a nuoto sono gli stessi, 14:53, avranno nuotato mano nella mano? Con 33:38 poi in bici fa meglio anche di Dino, ed escono dalla T2 assieme, qui però questo nuovo M3 cederà il passo al più giovane ma resta una gran prova.
Voto: 9 Si va in coppia
Triathlon Sprint Madonna di Campiglio
Lorenzo Giovannozzi
Nell’anno della rinascita il Lorenz si ricorda di un conto in sospeso e quindi torna nella ‘sua’ Madonna di Campiglio a vendicare la pessima figura rimediata l’anno scorso quando ha dovuto alzare bandiera bianca dopo solo 100m di nuoto, trascinato fuori dall’assistenza.
Si parte con una frazione di nuoto su un percorso a ‘pettine’ con inversioni ad ‘U’ sulle boe, leggi ‘botte da orbi’. L’acqua fredda e l’altitudine mettono a dura prova anche i nuotatori più esperti, ma il Lorenz resiste ai suoi demoni ed esce con dignità dall’acqua.
Poi si prosegue su un percorso multi(ssimi) lap (7) con continui strappi e salite su cui per l’organizzazione non è stato eliminare i dissuasori: attenzione a mille per i continui salti.
Poi via con una corsa molto suggestiva tra il parco ed il centro di ben 5750m.
Finisce 52 su 180, non ribadendo le ultime eccellenti prestazioni, ma con la consapevolezza di una raggiunta solidità in una gara in cui il rank non era la priorità. Vendetta compiuta.
Voto: 8 Giocava in casa.
Fabio Zampieri
Anche uno degli ultimi viver della squadra in gara a in quel di Campiglio, ovviamente chi poteva essere se non il Fabione nazionale, che passa dal mare di Senigallia alla località chic di montagna con la naturalezza che solo un buon gustaio come lui dispone, la gara come sempre è un optional, l’importante è esserci.
Voto: 7 Ma perchè ti han segnato M1 ora menti sull’età anche ai giudici oltre che con le donne?
Triathlon Sprint Monte Isola
E per finire ecco che domenica va in scena la prima edizione della gara di Monte Isola.
Giulio Roman
Torna in gara Giulio dopo Sirmione, ed è una versione 2.0 se non altro perchè è diventato doppiamente padre (congratulazioni!), ci racconta la gara:
“Molto bella . Ma non per passisti. Salita infermale con discesa molto tecnica e passaggio in 2 paesini su ciottolato e curva a gomito da fare 3 volte.
Organizzata bene. Con trasporti da e per Montisola con le bici da Sulzano. Nuoto molto bello con traversata Sulzano Montisola.
Corsa impegnativa, 1 lap ma con 1.5 km di salita con 50m da paura. Tanti camminavano.
Se resta cosi è molto bella a chi piace il genere, io preferisco le lunghe praterie del Tennessee”.
Voto: 8 Ottima prova dal commento si capisce quale sarà il suo appuntamento del 2017.
Alessandro Gazzoldi
Esordio stagionale per Ale, il quale litiga decisamente con la prima frazione, 21:49 per completare una frazione per nulla semplice e un pò più lunga dei 750 previsti, da li in avanti è in discesa e si mette a recuperare posizioni, buoni in bici e ancor meglio a piedi.
Voto: 7 Partiva con il 118 arriva 67o
Giovanni Pajola
Dopo l’Xgardaman torna in gara anche Giovanni, meglio di Ale in acqua, poi conduce una gara simile al compagno, ovvero in progressione, meglio in seconda frazione per dare il meglio alla fine in terza.
Voto: 7 #tuttiapeschiera
La redazione