Ad eccezione del solito va in scena una lunga settimana di gare per la squadra, oltre al weekend con il triathlon olimpico di Nibbiano, DT89 parte numerosa per una campagna alla conquista dell’Elba, Irontour, cinque sprint in cinque giorni.

Martedì 02
La compagine si ritrova all’Elba, il morale è alto, qualche d’uno inizia a mangiare la foglia e a preoccuparsi di questi “semplicissimi” sprint, Leo Ipse dixit: “sbaglio o non c’è un metro di pianura?”.
Se ne accorgono tutti quando vanno a ritirare i pacchi gara, consegna a 5km dall’hotel, tutti in bici allegri, dopo pochi secondi tutti in silenzio sbuffanti con il rapportino su pendenze oltre il 15%, negli occhi di Marco si legge già il terrore. La giornata passa tutto sommato spensierata, più o meno tutti si buttano in acqua per tastare la temperatura e valutare l’uso o meno della muta nel giorno seguente.

Mercoledì 03 Lacona
La tappa è disegnata con T1 e T2 separate, si nuota nel golfo di Lacona, dalla T1 fuori dall’acqua è previsto un percorso a bastone di 5km, il classico mangia e bevi, da percorrere 3 volte, alla fine del terzo tratto una ascesa impegnativa di 3 rampe da 600/800 metri veramente dure, successivamente una discesa pericolosa per la pendenza e la ristrettezza delle strada, manto stradale reso infimo anche dalla presenza di tanta sabbia, sino a giungere alla T2 posizionata a Naregno presso l’hotel Acacie dove alloggia la squadra.
Al via 3 geni del male (Valientina, Marco e Ermes) scelgono di gareggiare senza muta, tutti gli altri saggiamente la indossano.
La scelta è sbagliata, non per la temperatura dell’acqua ma per il cronometro, succede che Cristian esce dall’acqua prima del più quotato compagno di squadra Marco, oppure che Ermes si ritrovi disperso nel mare tanto che quando riemerge praticamente tutti gli sono davanti e lo sbeffeggiano.
Durante la frazione di bici si segnala il canto del cigno di Luca, i compagni lo vedono bava alla bocca aggredire le salite a tutta come se non ci fosse un domani, o addirittura come se non ci fosse un giro di boa, al primo incrocio gli viene gridato/ricordato che ci sono cinque giorni di gare, ma Luca è un generoso e se ne frega, spinge e spinge perchè vuole lo scalpo di Andrea.
Al secondo incrocio raggiunge l’obbiettivo, recupera la Swarza, al terzo si stacca, le energie sono finite, una voce si alza in cielo: “Luca il tuo IronTour finisce qui” e siamo a metà della seconda frazione della prima tappa.
La frazione di corsa è un autentico massacro, 5km durissimi, dislivello pauroso, tanto sterrato, i nostri eroi cadono, in molti camminano, nonostante Luca (Voto 8 al coraggio) sia più morto che vivo si trascina al traguardo senza farsi prendere da Ago che chiude come peggiore di giornata (voto 4), ma che saggiamente ha pensato bene di gestire le forze in ottica settimana.
All’arrivo abbiamo anche Ermes da 4, perde il podio M1 per 26secondi prendendo minuti a nuoto da chi chiuderà terzo mutizzato, veramente furbo spendere un mese su internet per decidere la muta nuova e poi lasciarla in zona cambio.
Diverse sorprese in positivo, Cristian (voto 8) ricama una grandissima gara, leader di squadra praticamente sino in T2, e corre anche forte.
Voto 8 anche per Leo, che riesce ad arrivare all’arrivo con il Got, dato in formissima, per quello che sarà l’arrivo amarcord mano nella mano a braccia alzate sotto il traguardo.
Got (voto 10) domina la sua categoria, rifila minuti al secondo sventurato, Christian Zag e Andrea meritano 7 pieno con una gara accorta.
Voto 6 a Marco, sbaglia la scelta muta, si pianta in bici, dopo l’exploit di Asola dove aveva messo in riga tutti, fa intravedere che la mancanza di allenamento sulle due ruote in tracciati con così tanta salita non può essere camuffata dalla scia, ad ogni modo chiude a metà e si salva.
La nostra unica donna al via, Valentina, prende un 7 risicato, ok ha fatto podio, ma la scelta di non mettere la muta è grave, e dopo la prima pessima frazione fa seguire due discrete prestazioni ma nulla di veramente grande al livello che gli compete.
All’Elba ci sono anche Lara e Matteo, siete triathleti non vacanzieri, voto 3 i lavativi non gareggiano.

Giovedì 04 Rio Marciana
Rio Marciana Alta, l’aneddoto di giornata è questo: sulla cartina l’altimetria dice che la T2 è in cima ad un bel cucuzzolo, quindi conviene mettersi in strada di buon mattino, apre la carovana Davide e la strada sale, curve e controcurve elbane, e si sale, ad un certo punto Davide accosta, perplesso non si fida più del suo navigatore, questo indica di proseguire per la strada di montagna, siamo in mezzo al nulla e molto in alto. Prende l’onere di apri strada Leo che prosegue verso l’alto per un pò di km sino a raggiungere un paesino, a quel punto accosta e si ferma perplesso anche lui e fa passare chi c’è dietro, tocca al furgone proseguire in montagna, dopo altri km di salita si giunge a destinazione, Rio Marciana Alta potevano semplicemente chiamarla “Alta”.
Morale: la tappa prevede 20km di salita dalla T1 al livello del mare alla T2 li spersa tra i monti.
Questa volta al via tutti con la muta, Marco (voto 8) si riscatta alla grande, tiene a freno la forza bruta di Cristian e riesce ad uscire prima di tutti dall’acqua, ci si aspettava una sbandata dopo la prestazione del giorno prima in bici con tutta la salita prevista, invece non va alla deriva, gestisce bene la gara e ripristina le gerarchie, non riesce a tenersi dietro però uno scatenato Cristian (voto 9) dopo il giorno precedente un’altra ottima gara tutta sostanza.
Got (voto 10) prosegue a dominare la sua categoria, mette in fila Cristian e Leo ma soprattutto gestisce le forze da gran volpone limitandosi a marcare il più pericoloso dei suoi avversari in bici per poi fulminarlo a piedi.
Zag (voto 9) dopo essersi fermato a prestare assistenza meccanica ad un avversario che aveva bucato, vola in un strepitoso recupero.
Voto 7 per Ago che si riprende dopo la debacle da peggiore del giorno prima e lotta sulle salite.
Voto 7,5 per Andrea che si arriva dietro Ago ma sarà l’unico di giornata a chiudere in una posizione migliore rispetto al pettorale di partenza.
Luca (senza voto) già estromesso dalla lotta a metà gara, si ma quella del giorno precedente, praticamente riesce a sopravvivere a quella che si rivelerà la tappa più dura.
Vale (voto 7) sporca un ottima frazione in bici con una prestazione bruttina a piedi, dopo aver nuotato meglio del giorno prima.
Ermes (voto 6) ricama una strepitosa frazione ciclistica dove non solo raggiunge il terzo M1 del giorno precedente per poi sverniciarlo a piedi, ma prende e porta con se in T2 anche chi era arrivato secondo, in pratica colma un gap di oltre 1min, peccato che davanti ci sia un nuovo arrivato che si prende il primo gradino del podio e fa scalare tutti di una posizione, se questo non bastasse quello alla sua ruota lo svernicia in volata e finisce medaglia di legno nuovamente con 15 secondi di gap.

Venerdì 05 Marina di Campo
Al terzo giorno arriva una tappa umana, i primi due giorni di gara hanno già piegato qualche atleta, Luca infatti si ritira, il menù prevede solo una assolata salita di 4 km, mentre la corsa è disegnata su un bastone piatto da percorrere 4 volte, saranno gli unici metri di pianura di tutta la settimana.
Ermes (voto 4) la giornata precedente non gli ha insegnato nulla, invece di andare a tutta si gestisce sulla salita, ne combina di tutti i colori in T2, marca quelli che crede i suoi avversarsi e si fa così battere da una new entry di 14 secondi, resta quarto M1, i dubbi che non abbia le qualità per quel podio iniziano a sorgere un po’ a tutti.
Cristian (voto 8) prosegue imperterrito a macinare gare di sostanza come se la fatica non gli appartenesse, tra i primi a nuoto, vola a 36 km/h di media in bici e corre a i 4min/km, cosa chiedergli di più?
Leo (voto 8), prima di partire, Ipse dixit: “Got è di un’altra categoria me la giocherò con Christian”.
Il sospetto che stesse puntando la piangina cup era venuto che le due buone prestazioni iniziali, ma a Rio Marina piazza un vero garone, con una frazione di corsa monster dove si scrolla Got nel 1000 finale, e sappiamo tutti quanti cosa vuol dire avere Got in versione avvoltoio nell’ultimo km, praticamente una sentenza di essere sverniciati negli ultimi 200mt.
Got (voto 10), domina a mani basse la sua categoria, corre sotto i 3:50 al terzo giorno di gara, ormai è battaglia per la piangina cup tra lui e Leo, la sera tra le 8/9 portate che si mangia con regolarità snocciola frasi tipo: “domani non so se ce la faccio”, “domenica mi ritiro”, oltre ad avventarsi sul buffet sempre con la classica mossa del finto zoppo.
Voto 7 a Christian, gara solida, Zag che corre alla grande e Ago che evita l’ultima posizione sverniciando Andrea in netta difficoltà rispetto ai giorni precedenti.
Voto 4 a Marco, dopo la ripresa del secondo giorno buca pochi metri fuori la T2, il voto non è per la mancanza di attrezzi in bici con se, ma per il ghigno felice che sfodera quando capisce che non dovrà soffrire, c’è chi maligna che si sia nascosto nei cespugli ogni qualvolta che un compagno di squadra passava per non correre il rischio di essere soccorso.
Vale (voto 8) finalmente una bella gara della nostra donna, consistente in tutte e 3 le frazioni.

Sabato 06 Rio Marina Cavo
Il quarto giorno torna ad essere duro, il percorso prevede un bastone andata e ritorno tutto sali e scendi in bici, e una frazione di corsa con parecchio dislivello dentro una mulattiera senza praticamente appoggi stabili per le povere caviglie.
Leo (voto 9) infatti vola, letteralmente candendo in discesa a piedi, ma anche in senso figurato andando fortissimo a piedi e in generale in tutta la gara, talmente forte da arrivare a un minuto di Cristian (voto 8), che per la cronaca non molla di un centimetro e continua a firmare prestazioni notevoli giorno dopo giorno, la riprova è che in classifica generale e di categoria veleggia sempre nelle medesime posizioni.
Got (voto 10) non fa più notizia anche quando non si impegna e se ne frega dei nuovi M3 al via vince lasciandoli pure scappare in bicicletta.
Zag (voto 9) firma quella che probabilmente è la sua migliore gara.
Marco dopo il giorno salvato dalla foratura torna a soffrire in bici e chiude decisamente sotto le sue potenzialità.
Andrea (voto 8) stacca Ago peggiore di giornata nella loro personale battaglia ma i dubbi che sia aiutato da Crhistian (voto 39) non proprio sportivissimo permangono.
Ma è la nostra donna a regalare soddisfazioni, Vale (voto 10) fa quarta in generale riducendo notevolmente il gap dalle prime 3.
Ermes (voto 8) butta il cuore oltre l’ostacolo, dopo le mazzate decide di andare alla morte, prima della gara dichiara: “o terzo o salto”, riesce a fare entrambe le cose, finalmente coglie il podio di categoria e salta, gli va di culo che collassa a 50mt dal traguardo e mani ai fianchi ciondolante lo taglia stremato.

Domenica 07 Portoferraio
Ultimo giorno, lo chiameremo l’inferno, il traguardo è vicino, prima una tappa che prevede un doppio giro a nuoto che garantisce parecchi botte a tutti, una frazione di bici piena di salite e discese tecniche, per chiudere con un dislivello notevole a piedi per lo più fatto di gradoni a spasso per il castello che domina il porto.
Le energie dei nostri eroi al lumicino, lo si vede dalla partenza, praticamente sono talmente lenti a prepararsi che sistemano la bici in T2 a 3 minuti dalla chiusura.
Tutti replicano la prestazione tutta cuore del giorno prima, Ermes da tutto e si ritrova nuovamente a podio nonostante ormai offuscato durante la frazione di corsa si perde un indicazione e finisce in una zona remota del castello facendogli perdere un sacco di tempo, Leo vola, Cristian anche, Marco resuscita, Got domina, e via a seguire sino a Zag che decide di chiudere il gruppo con il compagno Ago.

Alle premiazioni vince la categoria la Vale e Got, terzo Ermes, e ci portiamo a casa anche il premio alla squadra più numerosa.
Voto 10 finale alla campagna DT89 all’Elba.

Va in scena sabato anche il duro olimpico di Nibbiano (Diga del Molato) Over Olimpico (1500-52-10).
Del DT presenti il Falasca e Giorgia La Monaca.

Inviata sul campo Claire Beaux ce la racconta:

La gara si prefiggeva dura: percorso difficile e temperatura atroce.
Giorgia si è ritirata durante la corsa o forse l’ha conclusa camminando (da verificare guardando classifica).

Il Falasca temeva la frazione a nuoto, mentre era sicuro sulla bici e la corsa.
Partenza sotto un sole cocente alle 12 in fila indiana lungo le boe, che andavano da una sponda all’altra del lago. Io ero all’arrivo e scorgevo solo teste bianche. Speravo che non fosse proprio tra gli ultimi e così in effetti non è stato: più o meno a metà del grupppone che usciva eccola lì, la Scorza che esce e corre verso la zona cambio. Sarà il tratto di corsa più veloce che farà (cit. Falasca). Io mi sdraio all’ombra, ombra si fa per dire…..e attendo, attendo, attendo. Dopo 2h riappare, di corsetta giù per il pendio bici alla mano verso zona cambio. E via di nuovo sotto il sole per la corsa. Lo attendo al primo giro di boa: oh mamma mi si ferma il ragazzo? No, per fortuna non fortuna non si ferma e dopo essersi lamentato (“E’ dura, oh quanto è dura!!!”) riparte. Attendo il secondo giro quando sento “Taglia il traguardo il 171!”. Ecco, me lo sono perso. Di corsa anche io…..lo raggiungo e mi felicito.

Percorso veramente duro: nuoto ben segnalato, Falasca molto soddisfatto della sua prestazione (26′), bici un po’ meno salita sotto il sole, un rifornimento in meno del previsto, corsa difficile con due salite di circa 1,5 km ciascuna e complicata la segnalazione del percorso stesso. Positive le doccette frequenti.

Voto 10 a Falasca per il suo primo Olimpico!

La redazione

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