DT del Lunedì 08/05/2017
Quest’anno la stagione è iniziata prestissimo, di solito a parte qualche comparsata del buon Giulio a Pinarolo o negli Emirati, si apriva tutti quanti con Caldaro, invece abbiamo avuto già Iroman in altri continenti, una marea giallo-nera in alcuni sprint “Aprileschi” come Asola e il super partecipato e ben organizzato Fumane, per arrivare in terra Portoghese, in quel di Lisbona sulla distanza dell’half IM.
Challenge Lisboa 70.3
Il challenge di Lisbona pare essere una tappa interessante, la città merita una visita, la gara ben organizzata, i nostri 3 eroi consigliano la trasferta.
Marco Bonatti
Prendi un Capitano di vascello e mandalo a navigare come novello Colombo oltre lo stretto di Gibilterra, se il primo con qualche fatica ha scoperto le Americhe, il nostro DT con altrettante fatiche ha sfondato il muro delle 5h al suo primo 70.3, prova monster, alzi la mano chi è stato sotto le 5h al primo tentativo sulla distanza, pochi, pochissimi, forse in 3 con Marco!
Insomma la spedizione è spettacolare, a partire dai 34′ che impiega in acqua, mai aveva nuotato così forte, si è tenuto le bracciate migliori per la gara come usa fare un professionista.
Poi arriva la parte semplice, per lui che è un martello in bici, ma tratta la distanza con rispetto ed invece di farsi fregare dall’entusiasmo del cronometro una volta in posizione verticale, “gestisce” un pochetto.
Anche se per tanti 2:31 di bike a 35,55 km/h di media è tutt’altro che gestire.
Ma come sappiamo per chi l’ha fatta la distanza è impegnativa e quindi presenta il conto, soprattutto alla tua prima volta, e così lo è anche per Marco, che a piedi per sua stessa ammissione patisce le pene dell’inferno ma riesce a chiudere la prestazione in 1:43h, 4:54 di media.
Il cronometro finale lo premia 4:55:25 che vuole dire 4to di categoria su 51, e quasi un podio che sarebbe stato un tripudio al primo colpo che sfuma per soli 2:25.
Pensate che il terzo, un inglese, chiude la sua prestazione in 4:53h e somma in T1(2:01) e T2(1:30) 3:31 di zona cambio totali, contro la T1(3:22) e T2(2:15) per un totale di 5:37 di Marco, della serie quando si perde perchè si è lenti ad allacciarsi le scarpe.
Ad ogni modo è qualifica per il mondiale a Samorin, la pattuglia DT si allarga vietato mancare con un potenziale così.
Voto: 10, per la lode imparare che il tempo scorre anche in zona cambio.
Massimiliano Rovatti
Max non era un novello della distanza, ma al suo terzo tentativo, il primo ben 6 anni prima, il secondo due anni fa a Pescara che lo aveva visto ritirarsi mestamente per problemi intestinali.
Questa volta però ai nastri di partenza ci arriva ben preparato, l’impegno in preparazione è quello dei giorni migliori, lui è tirato e in forma.
Chiude la gara in 5:12:26, abbassando di 35′ il suo crono di quando era molto più giovane, gara solida, soprattutto di convinzione, perchè uscito dall’acqua in 35 non è stato certamente un bel vedere per lui che aveva nelle braccia una prestazione decisamente migliore, per i suoi amici del garmin connect invito a dare un occhio alla traccia del nuoto, pare un ubriaco perso nei vicoli di Desenzano che cerca la via di casa, lui nuota anche la sua prestazione vicino all’1:40 di passo, ma decide di nuotarne più di 2000 di metri, trovandosi un paio di minuti sul groppone.
Come detto non smette di crederci e martella una prestazione in bici sontuosa, oltre i 32 km/h di media, in 2:46h è già con le scarpe da run ai piedi.
Anche nell’ultima frazione tira fuori le palle, parte forte, forse troppo, primi 3 km sul 4:30 di passo, ed infatti al sesto km sbanda sfiorando i 6 minuti al km, con tutta la mezza ancora davanti e la consapevolezza di una gran bici ma sicuramente dispendiosa nelle gambe, il rischio di cedere c’era, invece getta il cuore oltre l’ostacolo, sarà l’unico km balordo di una mezza tutta corsa solida e costante sul filo dei 5 min al km.
Voto: 9, con una condizione così bisogna puntare un nuovo obbiettivo subito.
Adriano Bazzoli
Il presidente è una certezza, pochi appuntamenti ma non li sbaglia mai, e se gli anni scorsi ci ha sempre deliziato con ottime prestazioni su distanze umane, era un pò che non si cimentava sulle lunghe dove lui è nato e ha dato il meglio.
Chiude il gruppo in 5:26:52, un grandissimo tempo con pochissima preparazione soprattutto a piedi, i primi 2 split sono ottimi, 35′ in acqua e una fantastica bici in 2:46 a 32.4 km/h di media.
Ovviamente nel triathlon non ci si inventa nulla, e se si pagano le carenze fin dagli Sprint figuriamoci sui lunghi, così il poco allenamento presenta il conto, 1:58 di mezza maratona, 5:36 di media, sicuramente sopra le potenzialità del nostro presidente, ma in ogni caso un buon tempo visto le premesse.
Voto: 8, la stagione è lunga e tempo per fare i km che mancano non manca.
Olimpico di Caldaro
Enrico Pastore
Beh ormai non ci sono più parole, non si sa come descrivere l’ennesima prestazione di un age group di 38 anni che gareggia senza sfigurare contro ragazzini di 10 anni più giovani di lui e che fanno vita da semi professionisti.
Anche a Caldaro porta a casa il cesto di primo di categoria, 18o assoluto, i primi 17 tutti ragazzi da S2 in giù e soli due S3 (uno dei quali un certo Hofer), insomma tutta gente tra i 7 e 15 anni più giovane, gara strepitosa solida in tutte le frazioni, l’unica sbavatura in T1 dove per l’ennesima volta perde un treno per la lentezza nel levarsi la muta, ma il nostro eroe ne ha presa una nuova nuova più gestibile per le prossime sfide.
Un solo dato, 36:48 nel vigneto, per chi ha fatto Caldaro capisce di cosa stiamo parlando.
Voto: 10, ah ragazzi, veniva da 3 giorni di febbre, della serie: unstoppable.
Roberto Fracca
Diciamocelo, il giovane Virgulto ha fatto il vuoto, da promessa che faceva vedere enormi potenzialità l’anno scorso a certezza nel giro di un inverno, in pochi ci avrebbero scommesso in così poco tempo, ancora meno si sarebbero aspettati che diventasse così forte, in due gare ha confermato che a quel livello in squadra c’è solo Enrico, tutti gli altri stanno a minuti di distanza, un abisso, un solco che solo il Capitano sapeva scavare.
Chiude 22o assoluto, 5o di categoria S3 dietro a pro, (Hofer S3 secondo di cat), una bici spaventosa, 11o tempo assoluto, meglio del carabiniere appena accennato, uno split che gli permette di colmare il gap con Enrico preso nel nuoto e andare via assieme collaborando, e per chiudere nel vigneto fa registrare 38:24 per quelli che dicono che corre piano.
Voto: 9 e 1/2, 2:05h seconda prestazione di sempre per un DT a Caldaro alla prima partecipazione.
Davide Sancassani
Qui c’è la piccola delusione del weekend, non perchè sia andato male, ma perchè da Davide ci aspettiamo di più, le potenzialità sono tante, ma la gara è sotto tono, 2:27h per lui è un pò troppo, analizzando infatti il 25:38 non porta giustizia al nuotatore che è, anche se a discolpa vi è da dire che il tempo è appesantito da un rilevamento posizionato lontano dall’acqua, ma è la frazione in bici 1:15 dove becca 1′ minuto da Ago a segnare in negativo la sua gara, considerando poi che con quel nuoto aveva la possibilità di ottimi treni.
A piedi benino, nel vigneto 43:40.
Voto: 7, all’impegno, con quel freddo non era facile, per la prestazione da rivedere.
Agostino Lanzani
Ago deve mettersi in riga, l’obbiettivo stagione è il 27/08 con IRONMAN 70.3 Zell am See-Kaprun, però a inizi maggio a meno di 3 mesi dalla gara si salva una frazione su 3.
Quella che non ti aspetteresti, la prima frazione, nuota bene nelle gelide acque del laghetto di montagna, il resto per uno che ha volutmi per l’half lascia a desiderare, 40 km a 32km/h di media è andatura da lunghi, così come vagabondare a 5 al km nel vigneto per 9 km è un passo da mezza maratona, anche da lui ci aspettiamo di più.
In un olimpico si deve tirare fuori qualche cavallo in più della cilindrata che si sfoggia nei lunghi.
Voto: 6, bene ma non benissimo.
La redazione