DT del Lunedì 29/08/2016

DT del Lunedì 29/08/2016

DT del Lunedì 29/08/2016

Ultimo weekend di agosto, andiamo a vedere come sono andati i nostri su vari campi di gara.

Triweek Di Lavarone

Dal nostro inviato sul campo Falasca:
Il Triweek Di Lavarone offre una grande occasione di sport e divertimento ad alcuni che dei nostri atleti, che decidono di non fermarsi alla pianura e cimentarsi in due garette con dislivelli significativi.
Matteo Aperio e Ale Cristini li troviamo alla partenza del CROSS COUNTRY MTB (Sabato 27 Agosto)… carichi come due molle!
La gara è di quelle dure, a parte il nuoto nel laghetto.

LavaroneSprint

Uno strepitoso percorso Mtb che esplora una bella fetta del territorio dell’Alpe Cimbra, tra single tracks, tratturi, forestali e qualche tratto di asfalto.
Aperio alla fine commenta: “troppi tratti pianeggianti per velocisti!” Noi abbiamo visto gente ritirarsi dopo un km…
La corsa (mini-trail) ha un dislivello di circa 300 metri per 7km: forse la parte più impegnativa.
Matteo esce dal nuoto un po’ attardato, sappiamo che il nuoto non è “ancora” la sua specialità, ma il ragazzo è giovane e ha grandi margini di miglioramento.
Recupera posizioni su posizioni in MTB, pane per i suoi denti soprattutto nei tratti più tecnici, chiudendo con il 15 tempo assoluto.
Nella frazione di corsa mette il cuore e riesce a scavalcare ancora cinque avversari, chiudendo la gara il 13a posizione e terzo di categoria.
Poi, tolti i primi assoluti (anche loro S3), sale sul PRIMO gradino del podio.

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Alessandro nuota bene, esce dal laghetto 22-esimo. Poi perde diverse posizioni in MTB: pur essendo un grande discesista, come sappiamo, la gara presenta alcuni tratti tecnici impegnativi in salita.
La bici richiede più energie del previsto, e Ale finisce la benzina prima del tempo, perde purtroppo qualche altra posizione chiudendo 35-esimo.
Per una gara del genere comunque un bel tempo.
Il suo allenatore (Matteo Aperio) commenta: “Il ragazzo non ha fatto scarico questa settimana ed era affaticato!”.
Ale ascolta i consigli del Mister la prossima volta!
Ricordiamo che per entrambi era una gara non preparata, sono arrivati carichi per svolgere un buon allenamento in vista della gara di Garda, vero obbiettivo, ma quest’ultima annullata in settimana porterà i nostri eroi a cambiare i programmi: #tuttiaforte.

Domenica 28 Agosto è il turno dei “padri di famiglia”: Mr The President Andrea Rosa, il Falasca (alias Matteo Falasconi) e Marco Bertolaso, che si cimentano nel classico Olimpico.

LavaroneOlimpico

Una gara che di “classico” ha veramente poco, a nuoto il percorso è all’Australiana con due uscite dall’acqua, il laghetto è melmoso e con visibilità zero.
La bici prevede 40km con 800m D+ (“salite tutte pedalabili” dice Andrea), mentre i 10k di corsa hanno un dislivello di 220m con un bel tratto in discesa per “sciogliere le gambine”.
The President è in formissima ultimamente, non lo tiene nessuno, nemmeno i quattro figli che fanno il tifo a bordo pista.

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Nuota bene e fa uno strepitoso cambio in T1. In bici piazza il 50-esimo tempo assoluto viaggiando sopra i 30km/h di media. Conserva un po’ di energie per la corsa e riesce a non perdere troppe posizioni. Alla fine chiude molto soddisfatto in 2.40.07, 74o assoluto e 11-esima pos. cat.
Commento post-gara: “Tutto come previsto, avevo la 12a posizione di rank e sono arrivato 11o”. BRAVO President!
Il Falasca, come suo solito, decide di partire piano a nuoto: non si sa mai che si riesca a pescare qualcosa! Ma non è una gara di pesca, quindi esce molto indietro (208 su 260).
A questo punto inizia la rimonta (consentitemi il termine) in bici, riesce a recuperare una cinquantina di posizioni, soprattutto in salita, ma la coperta è sempre corta e quando inizia la corsa le gambe sono di piombo.

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Fortunatamente molti avversari sono più cotti di lui e riesce a passarne ancora qualcuno. Chiude 130-esimo, contento soprattutto del recupero che è riuscito a fare sugli avversari.

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Commento a caldo: “Alla fine del primo giro a nuoto volevo ritirarmi, poi ho pensato che mi sarei perso tutto il bello della gara e così sono andato avanti!”.
Sicuramente un ottimo allenamento in vista di Forte dei Marmi.
Marco lo vediamo solo a fine gara, contento ma non troppo della sua prestazione: “Avrei voluto finire sotto le 3 ore”, dice, “ma la gara era durissima e sono contento così”.
Discreti i tempi nel nuoto e corsa, purtroppo perde molte posizioni in bicicletta. NDR: Hai voluto la bicicletta, pedala!

Triathlon Sprint Di Valmadrera

VALMADRERA

Nadia2

Nadia al via in quel di Lecco per una nuova gara in calendario dell’organizzazione Spartacus, finisce come al solito, Nadia porta sempre in alto i colori della squadra, chiude con un ottimo 13o assoluto che vale il PRIMO posto di categoria, vista l’esclusione dalla premiazione delle prime 5 assolute, la sua è ad ogni modo è una gara di livello assoluto, esce dall’acqua 6a assoluta, retrocede un pò nella seconda frazione molto difficile in bici per poi chiudere alla grande con il 9o split di corsa.
Nadia a nome della squadra con prestazioni così non puoi non venire a: #tuttiaforte

Nadia

Triathlon Sprint Di Fidenza

Fidenza

Domenica in gara anche coach runner Zag, nello sprint di Fidenza fa la solita gara a rincorsa, 216o dopo il nuoto recupera con un ottima frazione di corsa sino alla 169a posizione finale.
Zag è tornato alle gare, lo aspettiamo per i punti squadra a forte. #tuttiaforte

La redazione

DT del Lunedì 22/08/2016

DT del Lunedì 22/08/2016

DT del Lunedì 22/08/2016

Il 2016 per la squadra DT89 verrà ricordato come l’anno in cui tanti di noi si sono scoperti lunghisti.
Se gli atleti impegnati nelle gare lunghe sino all’anno passato si contavano sulle dita di una mano, da quest’anno già diversi DT sono finisher di IM o 70.3, e molti lo diverranno negli appuntamenti di Pula in Croazia a Settembre e Forte Village in Sardegna a Ottobre.

Ma tornando a questo weekend in gara due Atleti, con la A maiuscola, il peso massimo Enrico sotto carico in preparazione di Kona va a testarsi al 70.3 Challenge Samorin, mentre Marco si schiera al via da folle sulla distanza più lunga nella gara IM COMOLAKE K226.

Partiamo dall’esordiente, come si può essere finisher di un IM che prevede 3000D+ di dislivello in bici con il Ghisallo da scalare, preparandolo così così per motivi lavorativi in SOLI 2 mesi?

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Eh si Marco dopo 14 anni “QUATTORDICI” di inattività il 18/06/2016 tornava a fare triathlon, e si schierava al via in ultima batteria a Bardolino, stupendo un pò tutti e mettendo dietro mezza squadra (compreso gente forte e pluri IM), sono passati 2 mesi e 2 giorni, e te lo ritrovi IronMan.

Marco

La risposta alla domanda non c’è, solo lui può spiegarci come abbia fatto, per tutti gli umani questa resta la classica follia che se la provi hai il 99% delle probabilità di fallire o peggio farti male.
Di certo e concreto resta la prestazione, il ragazzo parte forte come promesso, esce dall’acqua secondo assoluto e mena in bici per 60km tenendo la posizione in classifica, prima di andare logicamente in riserva, ed è qui che fà la magia, cuore-testa stringe i denti, scende quinto in bici con il 10o split in 6:16, poi soffrendo riesce incredibilmente a chiudere la maratona finendo 11o assoluto e TERZO di categoria in 12h e 18 minuti.

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Forse oggi post gara avrà cambiato idea, ma la sua idea di massima era di fare un test per preparare un IM in primavera 2017 allenandosi seriamente, se va così da “fermo”, allenato farà un massacro.

Il peso massimo Enrico martella una prestazione “illegale” in allenamento, senza compensazione, senza riposo e cavolate varie, ma anzi con un bel lungone in bici del giorno prima come nulla fosse sbaraglia la concorrenza letteralmente volando.

Enrico

La prestazione è fatta dalla solita sontuosa frazione a nuoto, 27:28 per coprire i 1900 metri previsti, 11o tempo assoluto, bici in controllo in 2h:35, se si più definire controllo un tempo così in una giornata con 25km/h di vento, e qui torna in mente un vecchio adagio: “Mai fidarsi dei paesi dove ci sono tante pale eoliche!”.
Poi scende dalla bici e nonostante tutto: vento, stanchezza degli allenamenti in fase di carico, percorso a piedi ondulato, lui gira la leva sull’interruttore “Terminator”, quella stressa leva con cui aveva fatto un autentico massacro nella maratona in Sud Africa e che gli fece prendere la slot per Kona.

Il motore risponde ed inizia a martellare gli avversarsi e il cronometro, una furia sotto il muro dei 4min al km, la chiude in 1:23:36, 12o split di giornata, risale decine e decine di posizioni e chiude 22o assoluto e SECONDO di categoria.

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La redazione

DT del Lunedì 15/08/2016

DT del Lunedì 15/08/2016

DT del Lunedì 15/08/2016

C’è chi passa il ferragosto in vacanza al mare e chi si reca nel nord della Germania ad inseguire un sogno.

IRONMAN 70.3 European Championship Wiesbaden, Germany

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Daniele e Bart si fiondano sul 70.3 europeo per eccellenza, sfruttando la possibilità di accedere a delle slot riservate ai militari per il sogno Kona 2016.
Ad onor del vero chi culla il sogno e si è preparato a dovere nel solito modo maniacale e tabellare è Daniele, Bart tutto cuore Russo (deve essere una peculiarità di chi ha questo cognome) si butta nella mischia di pura passione.
Il livello è alto, non può essere altrimenti visto che viene messo in palio il titolo europeo in una delle gare più frequentate e amate del circuito IM, così è di ottimo livello anche il lotto dei militari al via.
Daniele li ha studiati, uno è un simil pro, fuori portata, 3/4 sono fortissimi e sarà gara dura con loro, le slot sono solo per i primi 3.
Il percorso è duro, oltre ai canonici 1900 in acqua con uscita in spiaggia, la bici su multilap prevede 1500mt di dislivello con una salita impegnativa e una discesa a capocollo da fare più volte, infine la mezza presenta una rampa di garage spezza gambe anche quella da ripetere più volte.
I nostri eroi praticamente nuotano assieme, partono uno accanto all’altro ma nella bolgia si perdono, per ritrovarsi nuovamente in posizione verticale uno affianco all’altro all’uscita dall’acqua manco si fossero messi d’accordo, 36:28 per Danile, 36:34 per Bart.
Corsa in zona cambio e stesso tempo in T1 (4:20 uno 4:23 l’altro).

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In bici capita ciò che non ti aspetti, nell’ultimo periodo Dany in allenamento stava viaggiando veramente come un treno, grande forza e super tenuta.
Da ragioniere si mette al regime ottimale per il suo motore, ma quasi subito si accorge che qualcosa non va, non è giornata si trova con le gambe vuote e gli viene da rimettere, per un attimo medita anche il ritiro, poi però viene investito dai rimproveri di Bart e tiene duro, purtroppo lascerà sulla strada circa 6′ rispetto alla tabella di marcia preventivata nei 90km previsti.
Bart tutto cuore Russo, senza tabelle, senza gps, senza niente, ci mette l’agonismo, zero calcoli e giù a martello, stampa una prestazione sontuosa, rifilando quasi 3′ minuti al più allenato compagno di viaggio.
Dopo una T2 in cui si perde un pò (2:35) inzia a correre, e proprio quando inizi a temere che la scriteriata gestione della frazione ciclistica si faccia sentire, ci si preoccupa il doppio, perchè te lo ritrovi a correre più forte del suo range ottimale, a quel punto inizi a intravedere il materializzarsi di una Caporetto sul finale della mezza.
Ma Bart è TUTTO CUORE Russo, e non cede una virgola, rallenta un filo sul finale ma mai oltre alla sua tabella di marcia, firmando quindi una grandissima prestazione anche a piedi dopo la sontuosa bici, a dimostrazione di ciò basta vedere che dopo il super recupero in seconda frazione non cede posizioni nella terza ma mantiene quanto faticosamente guadagnato.

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Chiuderà 263o assoluto e 38o di categoria con il tempo di 5:00:45, maledettissimi 45″ che non lo fanno andare sotto il muro delle 5h, ma il ragazzo tutto cuore ci riproverà certamente!
All’arrivo dichiara: “Io mi sono divertito a bestia come sempre!!! Grazie per il supporto boys”.

Bart

Avevamo lasciato Daniele in difficolta in bici, arrivato staccato in T2, nel toccare terra si riprende, vola in zona cambio (1:23), calzate le scarpe inizia a correre come una furia, passo sotto i 4′ al km, recupera in un amen il compagno e si lancia a tutta velocità su chi lo precede.
La ricorsa è strepitosa, salta avversari su avversari, passando dalla 38a posizione a fine bike alla 19a di categoria finale, solo dopo aver rallentato un filo dal 10km in avanti.
Finisce con l’ottimo 176o posto assoluto, che però purtroppo è il 6o tra i militari, il sogno sfuma, ci voleva la giornata perfetta e un pò di fortuna e in tedeschia non si è vista ne una ne l’altra.
All’arrivo dichiara: “Comunque per tutti quelli che si accingono a fare un 70.3, sappiate che il Km finale vi ripaga di tutti i sacrifici fatti per arrivare lì, è sempre e cmq un’emozione, GODETEVELO.”

Dany

La redazione

DT del Lunedì 01/08/2016

DT del Lunedì 01/08/2016

DT del Lunedì 01/08/2016

Campionato Italiano Assoluto Triathlon Olimpico

Al via 172 partenti tra i primi 250 del rank nazionale, la startig-list è strepitosa, all’appello mancano solo i 2 carabinieri qualificati a Rio, Fabian e Uccellari, tutti i migliori interpreti del triathlon olimpico nazionale affondano i piedi nella rovente sabbia della spiaggia di Caorle, e tra questi, 4 intimoriti DT89 al via in seconda batteria, prima batteria da 1 a 100, la seconda con i 72 restanti.

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Il tracciato è un piattone multilap, il nuoto presenta un giro di 3 boe molto lungo, circa 850 metri da fare due volte con uscita sulla spiaggia per il pubblico, onda e corrente trasversale si vedono subito sin dalle prime bracciate delle donne che faticano a tenere la direzione ottimale verso la boa.
Il percorso bici è un giro di 5km da fare 8 volte, praticamente un drittone di 4km che sfrutta una rotonda come giro di boa da un lato, mentre l’ultimo km in Caorle presenta 7 curve secche che creano un budello tecnico-guidato in mezzo al pubblico fronte arrivo.
Anche la corsa infine è un multilap da 5km con circa 3km di sterrato e alcuni metri dentro la sabbia, 1km di cemento accanto alla spiaggia e 1km di asfalto.

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Al via della prima batteria uomini tutti i migliori corrono sulla spiaggia per fiondarsi a destra della linea di partenza, la corrente arriva da li e pare il posto migliore dove partire.
Quando tolgono il nastro e tocca correre in spiaggia alla seconda batteria da capannello che facevano i DT si dividono in un secondo e corrono sulla linea in posizioni differenti.
Il podopirla Meloni imita i migliori e si butta tutto a destra, nella speranza che il posto migliore non sia troppo difficile da gestire in acqua visto l’esiguo numero di atleti in batteria, Squalo Finazzi e il Virgulto Fracca scelgono una traccia centrale con meno gente, mentre l’esperto Roman si defila tutto a sinistra per evitare mazzate.
Neppure il tempo di mettersi gli occhialini e suona la sirena, partenza a cannone, dalle prime bracciate si capisce che nessuno li nuota piano, il podopirla prende mazzate a tutto spiano partito nel punto con più persone, ma nonostante le bevute della salubre acqua la posizione paga, alla prima boa è accanto ai più veloci compagni di squadra, Beppe Roberto e Ermes svoltano assieme, nel superare la boa finalmente ci si riesce a stendere e lo Squalo Beppe vola via, solo Roberto tiene il passo, Ermes va al suo ritmo, resta penalizzato dietro Giulio.

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Nel triathlon non ci si inventa nulla e i compagni si conoscono, come da previsioni tocca per primo la spiaggia lo squalo Beppe in 26:46, a pochi secondi un gradissimo Roberto 26:57, a meno di due minuti Ermes 28:25, staccato in 30:11 Giulio che non sta vivendo un gran momento in acqua, tempi alti per gente che gira in piscina tra i 21 e i 23 minuti i 1500, ma qui come detto sono da coprire 200 metri in più con corrente e onda.
Inutile dire che all’uscita dell’acqua la zona cambio è un deserto, la bici si trova subito sulle rastrelliere vuote, infatti la T1 è un missile per tutti e quattro si viaggia tra i 27″ e 28″ secondi.
Parte il multilap in bici e sotto con il drittone, al primo incrocio il podopirla capisce di avere un paio di minuti di ritardo dal gruppo Beppe-Roby e un paio di minuti di vantaggio sul gruppo di Giulio.

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Il ritmo è talmente alto, si pedala a oltre 40km/h sul rettilineo, che nel tempo di un lap tutti i ciclisti sparsi sul percorso si ritrovano risucchiati dentro i vari treni.
Il più numeroso è quello dei due battistrada, poi Ermes con circa 20 persone e dietro Giulio circondato da una decina scarsa di atleti.
Il podopirla si spende tantissimo davanti nel tentativo di ricucire il buco con i compagni di squadra che vede belli coperti nel treno davanti, volente o nolente anche a Giulio tocca interpretare la frazione ciclistica faccia al vento, spendendosi in prima persona in modo importante essendo rimasto nel gruppo meno numeroso e competitivo.
Dopo 4 giri ai 20km praticamente i distacchi sono cristallizzati, Beppe e Roby conducono senza esitazioni, dietro Ermes non guadagna neppure un metro e così Giulio rispetto ad Ermes.
Nei secondi 20km però davanti calano un filo, Ermes continua a tutta vedendo che guadagna qualcosa mentre il gruppo di Giulio inizia a staccarsi.
All’inizio del terzultimo giro (-15km) il primo assoluto, un certo Giulio Molinari in fuga solitaria in bici raggiunge e doppia il gruppo di Giulio, complice il sorpasso nel km guidato pianta li secca la combriccola e prosegue a martello per la sua strada.
A metà giro nel punto più veloce arriva sul gruppo di Ermes, scatta, ma in tre compreso il podopirla a tutta chiudono e lo agganciano, la gara gira, all’improvviso si arriva a 46/47 km/h, Molinari tira e tutti dietro, quest’evento suona come un campanello d’allarme per i due davanti che vedono rientrare su di loro parecchia gente, ma soprattutto suona a campana di morte per Giulio a cui viene tolta ogni speranza di provare a riprendere qualche compagno di squadra a piedi.
In un attimo si è ai -10km, inizia il penultimo giro per i doppiati, primo km guidato, 7 curve di terrore fatte a velocità doppia, tutti al gancio, a sbuffare in piedi sui pedali ad ogni rilancio per non farsi scappare la belva, il gruppo si spezza, una decina resta con Molinari, tra questi il podopirla che si garantisce un passaggio di altri 4km sul rettilineo ad andature folli.
Alla fine del giro Molinari leva le scarpe e rientra, la speaker lo annuncia, il pubblico lancia un boato, in quel momento è virtualmente campione italiano, sta conducendo la gara con circa 1:30 di vantaggio sugli inseguitori, finirà quarto, 3 ragazzi terribili riusciranno poi a recuperargli quell’abisso di vantaggio correndo sotto i 3:20 al km.
Ermes prende il boato al rientro di Molinari come incitamento e si lancia negli ultimi 5km che gli restano, davanti a meno di 30″ appaiono finalmente le sagome di Beppe e Roby, di Giulio dopo il ciclone Molinari non c’è più traccia.
T2 a cannone per tutti, dai 40″ ai 41″, escono dalla zona cambio in fila Roberto in 1:31:41 e Beppe in 1:31:42, a ruota 1:32:04 Ermes staccato di 23 secondi, molto dietro sarà poi il turno di un provato ma encomiabile per il lavoro speso in bici Giulio in 1:35:50.

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Beppe è un cavallo di razza, a Senigallia aveva dato segni di risveglio, finalmente dopo un avvio di stagione tribolato riesce ad avere un pò di continuità e sfodera il garone, non cala neppure a piedi anzi, vola a 4 al km sicuro, salta Roby in pochi metri e prende il largo, con 40′ netti sul cronometro chiuderà 67o assoluto passandone tantissimi, partiva con il 119, -54 posizioni recuperate a non agli ultimi arrivati voto: 10 STREPITOSO!!!
Ermes impiegherà 3 km a recuperare i 23″ secondi a Roby, lo salta e tiene aperto il gas a 4 min/km sino alla fine del primo giro, ai 5km la sagoma di Beppe è ancora visibile davanti ma non gli ha preso un metro, in compenso la benzina è finita, gestisce quel che resta dalla tirata in bici e chiude 74o assoluto, pettorale 118, -44 posizioni guadagnate, anche per lui un garone voto: 9 in salute.
Roberto chiuderà la sua frazione di corsa in 42:36, 4:15 min/km di media, che poi è la sua migliore prestazione podistica di sempre, che è un fenomeno lo abbiamo già scritto e ripetuto quando nelle prime gare dalle retrovie arrivava a ridosso dei primi partiti in prima batteria, ormai non si può più nascondere, ha più di un mese per limare la frazione podistica, a Forte e Peschiera sarà un problema per tutti finirgli avanti, e non sempre c’è un Molinari che in bici chiude il buco perchè altrimenti sarebbe molto probabilmente finito secondo voto: 9 sempre in crescendo.
Giulio stanco è incappato in una giornata storta, non riesce a fare la differenza neppure nella sua frazione, dove sulla carta è il miglior podista del gruppetto, 43:49 non sono da lui, chiuderà 94o, partiva con il 115, nonostante tutto la gara è di livello voto: 8 perchè nelle difficoltà ha tenuto duro.

La redazione

DT del Lunedì 18/07/2016

DT del Lunedì 18/07/2016

DT del Lunedì 18/07/2016

Dagli inviati di Senigallia, pare proprio che vi siate persi la gara dell’anno, weekend di spettacolo e triathlon, musica e sudore, vento e sole, onde e calma piatta, lati A e lati B, tutto in un frullino per un weekend Garmin Trio unico nel suo genere.

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Pochi ma buoni verrebbe da dire, purtroppo la squadra diserta la trasferta in terra marchigiana, ed è un peccato, perchè DT89 è quarta in classifica nel team rank delle gare Garmin Trio Series (10.000 euro di montepremi per le prime 10 squadre), e senza un pò di sfortuna nonostante i pochi saremmo stati terzi, si perchè il coefficiente distanza moltiplica i risultati, ed essedo Senigallia pari a Forte dei Marmi che verrà la gara più lontana per noi, i nostri portano un botto di punti, quanti quelli messi insieme a Sirmione con 3 volte i partecipanti.
Ad esempio, il podopirla classificatosi bene all’olimpico di Sirmione ha incamerato 290 punti per la classifica, mentre grazie al coefficiente distanza nel weekend mette insieme 928 punti nell’olimpico e addirittura 141 nello Sprint nonostante arrivi praticamente ultimo.
Morale alla prossima tappa “Forte dei Marmi” ci vuole il tutto esaurito, giù in massa e facciamo un massacro! Secondo gradino del podio nel mirino!

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Santini Trio Senigallia Olimpico

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Ermes Meloni
Tolgono il nuoto ovvero la sua frazione scarsa e si ritrova avvantaggiato, e gli viene pure chiesto di correre un 10000 per di più spezzato in due 5000, nulla di meglio per il podopirla, che si fa trascinare da squalo Finazzi che nonostante sia all’asciutto conduce a 3:39 km/h di media il gruppetto in T1, la frazione in bici collinare fila liscia che è una meraviglia, sull’unico strappo di giornata attacca e stacca il compagno di merende, e chiude 19o assoluto e secondo di categoria M1.
Voto: 9 5″ dal primo, svantaggiato.

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Enrico Pastore
Il nostro crack all’ultimo weekend di divertimento prima di mettersi a fare sul serio e iniziare la preparazione per l’IM di Kona, decide di partire in ultima batteria, così da riassaporare la sensazione di spararsi una gara no-draf, bava alla bocca piazza 3:36 di media sul primo 5000, in bici verrà soprannominato: “La piaga” per quei pochi svantaggiati che nelle retrovie hanno la pessima idea di mettersi in scia al treno credendolo uno di loro, sul finale paga un pò lo sforzo di una gara in rincorsa ma che gli regala la soddisfazione del podio.
Voto: 9 anche da dietro arriva tra i primi.

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Beppe Squalo Finazzi
Allo squalo tolgono l’acqua, lui non fa una piega, si tira un bicchiere di acqua in testa e parte deciso, in T1 è nel gruppetto giusto, però la seconda frazione si rivela difficile, lo squalo asciugato dal vento si disidrata e paga i pochi km in sella, al gancio sul falsopiano tocca gestire lo scatto sullo strappetto di metà frazione perdendo così mezzo gruppo che va via, buona però la seconda frazione podistica.
Voto: 8 rimettetelo in vasca

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Pietroalberto Migliavacca
Grandissima prova di Pietro, che nonostante sia impegnato allo stand Santini trova il tempo di buttarsi in gara, il ragazzo è un gran lavoratore ed infatti si concede una breve pausa, in un attimo ed è già a lavoro, vola in prima frazione, regge benissimo in bici, e corre nuovamente alla grande.
Voto: 8 stakanovista

Ervin Cinti
L’eclettico Love, decide per una volta di indossare la veste che più si conviene ad una gara, sveste i panni Viver, DogSitter, e si presenta al via da Atleta, forse è l’influsso del nuovo coach, che con lui avrà da penare parecchio, ma il ragazzo vola, udite udite una gara senza sbavature, dopo il vergognoso nuoto e corsa della sua ultima apparizione a Sirmione, corre benissimo, pedala altrettanto e unico di giornata piazza il secondo 5000 con lo stesso tempo del primo, gara in split negativo, roba da atleti veri o semplice fortuna?
Non lo sapremo mai perchè già dalla sera torna Viver e fa l’alba a far festa.
Voto: 6 la media per il 9 della gara di Sabato e il 3 per non aver fatto lo sprint domenica con questa forma e portato punti alla squadra.

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Agostino Lanzani
Anche Ago ha un nuovo allenatore, e i risultati sono subito ottimi, corre alla grandissima il primo 5000, si perde un pò in T1 forse per baciare la moglie che compiva gli anni, ma poi pedala bene e non in versione pensionato come stava facendo ultimamente, il finale è buono, aggiunge un fisiologico minutino sul secondo 5000 come tutti.
Voto: 8 sulla strada giusta per il suo primo 70.3

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Luciano Bertocchi
Sarà l’aria del mare, la voglia di esserci, la festa del weekend ma anche l’ultimo del gruppo va alla grande, i primi km a piedi volano via a 4:30 di media, pedala benissimo e correre il classico minutino più lento i secondi 5k, insomma tutto perfetto.
Voto: 7 Bravo

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Santini Trio Senigallia Sprint

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Valentina Brighenti
Abbandonata dal suo Marco, il gossip impazza e pare che la storia sia già finita tanto che il villano non le ha mandato neppure un messaggio di imbocca al lupo pre-gara (restate sintonizzati perchè l’estate è ancora lunga), l’allenatrice delle giovanili DT89 si scatena e torna pan per focaccia, impressionante in gara, dove macina le avversarie, che è in gran spolvero lo sapevamo già dalla settimana scorsa a Lecco, qui a Senigallia non fa altro che confermalo, prova solidissima che porta al 9o posto assoluto e al podio più alto di categoria, poi l’apoteosi, scopre il lato B riservato solo all’amichetto infame e manda in delirio 2000 ragazzini festanti ai piedi del palco degli X-Master di radio Deejay.
Voto: 10 con LODE!

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Sara Zardo
E’ ufficiale è nata una stella, dopo l’esordio ludico della gara sociale per Sara vero esordio in gara ufficiale, anche Nettuno in suo onore appiattisce un mare in burrasca in una sola notte e gli presenta un bel piattone all’esordio per quella che è la sua frazione complicata, 1:52 di passo sui 100 non è neppure malaccio per essere agli inizi, infatti è a metà classifica all’uscita dall’acqua, poi da li in avanti è un crescendo, ricamando una prestazione al livello della compagna di squadra, correndo l’8o tempo assoluto di giornata recupera posizioni su posizioni e finisce 15a assoluta e terza di categoria.
Voto: 10 Ti vogliamo a Forte anche nell’Olimpico!

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Pastore Enrico
Dopo aver passato il sabato a rincorrere gli avversarsi, si schiera la domenica nell’unico posto dove deve stare, in prima fila al via della prima batteria uomini, per quello che è il suo primo sprint, per altro si nuota e Enrico piazza il 12 tempo assoluto in acqua dietro solo a veri e propri fenomeni, fuori dall’acqua tra i ragazzetti parte in bici e da buon adulto li avvisa del pericoloso sottopassaggio che ha visto cadere decine di atleti il giorno prima, lo affronta con l’attenzione necessaria facendo rallentare il gruppetto e… CADE!!!
Mezzo malandato si rialza riaggancia gli sbarbati, scendendo in T2 con il secondo gruppo di testa dietro quello dei primissimi, nonostante la botta all’anca e alle costole corre fortissimo e si toglie la soddisfazione di lasciarne dietro parecchi, gente del calibro di Terranova che per esempio ha dominato l’IronTour quest’anno, chiudere 15o assoluto e secondo di categoria.
Voto: 10 Unbreakable

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Giuseppe Finazzi
Torna l’acqua in prima frazione e torna il vero squalo, nuota da paura, 1:20 di passo, uscendo attardato di poco da quel fenomeno di Enrico, purtroppo fuori dalla T2 si trova nella terra di mezzo, 40″ secondi dietro il gruppo dei primi con Enrico e 50″ avanti il gruppo dei ciclisti con dentro il podopirla che rinvengono su di lui proprio al giro di boa dei 10km, quando la sua gara sta per iniziare, il podopirla sparisce dai radar e si ritrova a scendere in T2 da solo senza lo stimolo, per dovere di cronaca corre alla grande ugualmente, 3:43 di passo nel 5000 finale ma gli mancano 3 stramaledettissimi secondi per il podio di categoria che quest’anno tra infortuni vari pare stregato.
Voto: 9 Riprovaci Squalo.

Roberto Bertanzi
Roberto risponde presente alla richiesta di aiuto raccolta punti per il team rank del Garmin Trio Series, la condizione è un pò corta, la gara rispecchia la preparazione, ottimo a nuoto dove va alla grande, perde poi qualche posizione in bici, per crollare un pò sul finale a piedi quando la stanchezza si fa sentire, ma non importa il suo arrivo porta tanti punti!
Voto: 8 Esempio da seguire.

Ermes Meloni
Al via accanto ai quotati compagni di squadra veri e propri nuotatori, non se la sente di schierarsi li in mezzo alla tonnara e rischiare mazzate, parte defilato a sinistra e si ritrova a girare un pò largo la prima boa, poco male perchè alla fine piazza 1:31 di passo, ma poteva fare meglio, l’errore non gli costa la gara perchè in bici spinge nel gruppetto giusto e sul più bello al giro di boa appena agganciato squalo Beppe viene appiedato da una foratura, il rientro è un calvario tra corsa nei punti con l’asfalto più brutto e pedalate leggere ove possibile, a -100 metri dalla T2 viene raggiunto dalla macchina che chiude la gara, ed eliminato, fortuna vuole che dietro in bici ci sia quel boss di Gabry che grida ai responsabili di aprire la zona cambio e con il benestare dei giudici viene fatto partire per l’ultima frazione, a piedi corre a tutta come se fosse li con Beppe per guadagnare più posizioni possibili e portare a casa punti vitali.
Voto: 8 Irriducibile.

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La redazione

DT del Lunedì 04/07/2016

DT del Lunedì 04/07/2016

Gara Sociale Staffetta Super Sprint

squadra

Sabato va in scena la gara dell’anno, la staffetta sociale su distanza super Sprint, staffette da 3 elementi assortite in modo “equilibrato” su insindacabile giudizio del presidente.
Diciamolo subito, per vincere un triathleta si venderebbe l’anima al diavolo, ma la squadra che la spunta la combina veramente in modo ignobile.
Ma andiamo con ordine, 5 minuti alla partenza e subito la prima defezione, Ervin DogSitter Love ha la brutta idea di pedalare (piano 25km/h) nel pomeriggio e il garmin al polso dopo aver accertato un picco di 97bpm in salita gli consiglia di restare a letto per le successive 78 ore, lui esegue diligente accanto al suo cane che lo lecca per tenerlo fresco.
Toccherà al presidente scendere in campo per il bene del paese anche se così facendo danno vita ad una delle squadre meglio assortite visto che viene sostituito uno scarso con uno forte, il trio da battere diventa pertanto composto da:
Rosa schierato al via per creare subito lo strappo decisivo, coadiuvato da il veloce Calini per mantenere il vantaggio e in ultima batteria immune alla pressione da eventuali recuperi il navigato e affidabile Rovatti.
All’inseguimento ben quotati altri due terzetti:
Gasparini che si finge l’anello debole, Trivella di ritorno dalle vacanze che beneficia della super compensazione da riposo mensile, e l’inossidabile Gottardi per il gran finale, dove lo sappiamo tutti mai portarsi la vecchia volpe appresso all’ultimo 1000 di una gara.
Non di meno la forte squadra con Swarovski Giovanozzi, l’alpino Abate e lamentina Lanza.
Come outsider ci ritroviamo le squadre delle coppiette:
Alla coppietta Bochini Bibi viene aggiunto il single Meloni nauseato da tanto ammmmmore.
Tanto ammmmore anche per la coppia con l’infiltrato speciale Zardo-Zampedri-Pastore.
A Mazzi invece tocca assistere i due belli in amore Brighenti Bonanomi che pensano a discipline differenti dal nuoto-bici-corsa da fare assieme.
Poi i family trio con:
I Falasca prima senior e poi Junior con in mezzo Pajola.
Dolcenera e Bazzoli aggiungono in ultima frazione Damiani.
Pronti via e tutto secondi i piani o quasi, in acqua fa l’andatura Rosa ma dietro in scia come cani affamati non mollano Gas e Giovanozzi che escono subito appresso al presidente, poi grandi sorprese da parte di Zardo e Boschini che nuotano oltre ogni più rosea aspettativa, soprattutto Marco forse spinto dagli insulti amorevoli della Bibi.
Chiudono il gruppo Dolcera che fuori dall’acqua candidamente confida di essersela presa comoda perchè tanto in ultima frazione c’è Damiani che bucherà per certo e quindi è inutile sprecarsi, mentre Falasca Senior si sprecherebbe anche per ben figurare davanti agli occhi del figlio ma il risultato resta triste.
La bici vola via veloce per gamba pensate Rosa, e incredibilmente anche per il Gas che colto da improvvisa sordità non sente che la gara è no-draft, infatti dopo la scia a nuoto sfrutta anche quella in bici, ottimo anche Giovanozzi che ormai sta facendo della bici il suo cavallo di battaglia e rintuzza gli scatti del presidente, staccatissime in T2 i trio degli innamorati e dei parenti che arrancano con qualche difficoltà ad eccezione di Falasca Senior che piazza uno strepitoso recupero in bici portandosi a ridosso dei primi dall’ultima posizione.
Dalla T2 esce per primo il presidente con la sua andatura sicura e lenta, Giovanozzi con la bava alla bocca in forma smagliante e Gas un pò sofferente, da segnalare anche la grinta e la velocità della Zardo che zompetta alla grande riavvicinandosi ai primi, tremendi anche i primi 300mt di Boschini, esce dalla T2 con passaggio televisivo davanti ai compagni in estasi, dietro la curva si pianta miseramente con il cervello in lattato arrivando a dare il cambio alla Bibi in penultima posizione, ultima con tranquillità Dolcera passa il testimone a Bazzoli.
I secondi staffettisti mischiano le carte, Calini riporta in testa la squadra da battere dopo che Giovanozzi aveva sverniciato Rosa a piedi, Trivella difende la seconda posizione dei suoi, così Abate mantine il gap dentro un tempo accettabile, in quarta posizione, primi tra i meno quotati, arriva Pajola, nelle retrovie super recupero della Bibi che arriva al cambio in quinta posizione, la Vale mediocre invece di spingere passa le sue frazioni a ragionare su come dare il cambio a Bonanomi: “Gli dò una pacca sul culo o sul???”, e giunge in sesta posizione.
In settima Zampedri batte il cinque a Pastore che non ci stava più dentro e iniziava a fare la schiuma, per ultimo parte Guido dopo l’arrivo di Bazzoli ma soprattutto dopo aver controllato le ruote.
Ultimi staffettisti a tutta per l’ambita vittoria, succede l’imponderabile, vincono Giovanozzi-Abate-Lanza, perchè scorrettamente piangina Lanza tira una bici alla morte oltre ogni logica recuperando due posizioni e poi finge un dolore e fa correre il fresco Giovanozzi quando in realtà avrebbe camminato esausto, Gottardi da vecchia volpe impallina Rovatti classificando così il trio Gas-Trivella-Gottardi secondi.
Talmente indovinata come scelta di Rovatti in terza frazione a gestire il vantaggio che permette ai più forti di arrivare quarti perchè il ragazzo vede bene di farsi superare anche da Meloni, così a podio in terza posizione finisce il trio Boschini-Bibi-Meloni.
Infine segnaliamo ancora due cose, una straordinaria e una ordinaria, per quanto concerne le retrovie.
La normalità è data dall’orrenda prova di Bonanomi che spreca un vantaggio abissale su Pastore, tanto che all’arrivo la coppietta bisticcia con accuse pensanti della Brighenti: “a nuoto non andavi avanti” e lui: “smettila di toccarmi il culo”.
La cosa straordinaria è che Damiani non buca, a saperlo la family Bazzoli si impegnava.

Duathlon Sprin Gambara

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Alla prima edizione del Duathlon sprint di Gambara sulla distanza di 5km/16km/2,5km, due DT89 al via, in un contensto di festa e promozione dello sport Roberto Travagliati si piazza primo di categoria M2, mentre grandissima Annamaria Vinci seconda ASSOLUTA.

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La redazione

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