da Ermes Meloni | Ago 3, 2015 | DT del Lunedì
DT del Lunedì 03/08/2015
Il racconto in prima persona di chi era in gara (Ermes):
Triathlon Olimpico Bellagio
Fine luglio il mio pensiero: “Sarà pesante tipo Iseo, ma si facciamolo che poi ad Agosto non ce ne sono più di gare”.
La gara del Bellagio inizia a insospettirmi quando arrivo la mattina in cima al passo del Ghisallo a ritirare il pettorale, siamo in alto, molto in alto, fa un freddo cane, si è tutti intirizziti, un pò perchè è diluviato tutta notte un pò perchè il sole non è ancora salito, inoltre passeggiando per il paesello mi ritrovo a camminare sulle montagne russe, pare che non vi sia pianura neppure nella frazione run.
Arriva Marco e mi racconta il percorso bici visionato la sera prima in auto: “Fuori dalla zona cambio subito salita, poi mangia e bevi per 10 km, poi inizi a salire, 13km totali media 8% con uno spiano intorno al 10km, poi discesa di 10km ed infine ultima ascesa di 7 km al Ghisallo dalla parte facile pendenza media 5% da fare con il 50”.
Ancora lucido faccio un rapido calcolo, sono 20km di salita, tutti in zona cambio avevano almeno 3/4 gel sulla bici compresi i primi della classe, ed inizio a mangiare la foglia, prego in ginocchio Marco di regalarmi un gel da appendere in bici, come al solito partivo senza cibo, cosa vuoi un Olimpico in 2:10 lo finisci.
Marco generosissimo mi regala un gel tra l’infinita scorta che ha in borsa oltre ai 5 che aveva già scocciato sulla bici, mi scelgo quello più leggero 100kcal perchè così lo digerisco meglio.
Per grande felicità mia viene vietata la muta, Marco è un pò meno contento, Nicola è il più sereno di tutti, tanto è il più forte a nuoto in piscina gira sui 22 nei 1500.
Ci scaldiamo tutti e 3 allegramente e l’acqua si rivela bella calda, perfetta per la gara.
Dopo la spunta tutti in acqua per le procedure di partenza, mentre entro scivolo su un bel pietrone e picchio la schiena, ottimo una bella botta.
Partenza che si rivelerà la solita barbonata, tutti in acqua ad avanzare, i giudici a terra a gridare di tornare indietro, le canoe a cercare di arrestare l’onda che avanza.
Questa volta dopo diversi minuti a mollo pare che la vincano i giudici quindi iniziamo a retrocedere verso la riva, mentre nuoto in direzione spiaggia mi vedo la gente che mi arriva addosso, morale hanno dato il via senza far rientrare tutti sulla linea, pace, mi defilo subito tutto a sinistra e cerco di stendermi, sono confidente sto nuotando molto bene, spingo il giusto e la banchina arriva subito, nel cacciare fuori la testa davanti a me sta saltando fuori dall’acqua Nicola, ottimo se gli sono attaccato al culo sono andato bene, Nicola 23:22, io 23:32 il Garmin dice 1450mt, peccato sia più corta, per la cronaca saranno il 37esimo e 40esimo tempo in acqua.
Dopo una bella corsetta in T1 modello fachiro, c’erano circa 300 metri di ciottolato spacca piedi ricoperto di un bel nulla in cui ho pensato: “Grazie organizzazione se qualche atleta scivola qui si spezza un osso”, cambio rapito esco dalla T1 ed ecco la prima brutta sorpresa, “la salita della bici” non l’avevo vista perchè era dietro un angolo retto, e “la salita della bici” è di nome e di fatto SALITA vera, ho il 52X15 più o meno impostato con le scarpette e gli elastici di ordinanza, la prima pedalata non è sufficiente mi pianto, perdo una scarpetta, mi tocca fermarmi scendere dalla bici calzare le scarpe e ripartire in salita con il 53, insomma un macello, ma più o meno intorno a me il putiferio, mi compiaccio è un problema di tutti non sono l’unico sprovveduto.
Quello strappetto lo tiro e mi ritrovo solo, il pensiero di quel toro di Marco in bici che mi rosicchia secondi mi assale subito, così testa bassa e giù a menare sul mangia e bevi, che poi è quasi sempre leggera salita, vado via a 35/36 km/h ma sentendo di spendere parecchio, dopo 10km quasi come una liberazione arriva la salita vera, non è bello trovarsi in quelle condizioni solo soletto.
Salgo con un buon ritmo, recupero gente, nei primi km si crea un gruppetto di 7 persone a ruota che mi vengono dietro, costante sui 15/16 km/h ma anche momenti a 12 km/h su rampe oltre i 10%.
Passano i km e perdo via via i pezzi, resterà con me solo il pettorale 212, intorno al 6km di salita si alza sui pedali, parte e cerca di staccarmi, maledetto, mi metto li a ruota e stringo i denti, vado fuori ritmo ma non lo perdo, dopo la sfuriata si rimette a ruota, a quel punto siamo intorno agli 8km di salita e per la prima volta gli parlo: “quanto manca?”, dal nulla mi risponde Marco: “siamo quasi al piano dai dai”, mi giro e su di noi sono rientrati Marco e Davide Boni della Feralpi, mi vedo male, ci penso un attimo e calcoli alla mano mancano 5km di salita allo scollino e mi hanno già rosicchiato almeno un paio di minuti se in acqua i distacchi sono stati più o meno quelli di 2 settimane fa a Iseo, restare con loro sarà dura.
Infatti dura lo è, menano che è un piacere e fuori rimo arrivo ai 10km, li c’è il piano ma purtroppo è brevissimo meno di un km, non riesco a recuperare, anche perchè per non perderli devo subito mettere il 52 sin dai primi metri di piano, si torna in un battibaleno al 36 impiccato, ai 12km perdo la ruota, piccola crisi mi sento vuoto, non può essere altrimenti, sono fuori ritmo da tanti minuti per tenere il passo di questi scatenati, raschio il barile e li tengo a vista, manca poco, finalmente i 13km della salita di Nesso terminano, in cima c’è un pò di tifo, chiedo quanto hanno quelli davanti, mi gridano dietro: “20/30 secondi”, tengo duro e mi butto in discesa, ma ad ogni rettilineo anche nei più lunghi non intravedo nessuna sagoma, realizzo che sono in crisi, sto scendendo con troppi rischi e da solo, psicologicamente la situazione sta diventando difficile, ci ragiono un attimo, mancano ancora tantissimi km, quindi rallento e decido saggiamente di alimentarmi con il gel regalatomi da Marco.
La discesa è velocissima, molto pendente ma anche ben asfaltata e con curve ampie, a parte un paio di paesini dove la strada si stringe non percepisco più il pericolo dei primi km e fila tutto liscio.
Quando la strada riprende a salire capisco che sono agli ultimi 7km per il passo del Ghisallo, effettivamente è pedalabile, salgo con il 52, mi gira un pò la testa ed ho fame, però soffro e stringo i denti, il Garmin dice 23/24 km/h di velocità, è il massimo che posso dare, gli ultimi km diventano anche più duri e sono costretto al 36, quando vedo il paese è un autentica liberazione.
Cambio veloce sono fuori dalla T2, l’orologio mi segna 1:46h di bicicletta, auto che inferno che ho appena passato, però le gambe rispondo sono intorno ai 4 al km e i giramenti di testa sono passati, decido di provarci, brutta cosa l’orgoglio, sono consapevole di aver preso almeno 3 minuti sul groppone da Marco dallo scollino in avanti, e sono consapevole che sono troppi per essere recuperati, ma di mollare non se ne parla quindi spingo, sono quattro giri da 2,5 km.
Il primo km è pressoché tutta discesa le gambe volano, più una salita impegnativa ma molto breve circa 150mt, è il 1,5km rimanente che si rivela un inferno, subito una salita di circa 300mt con il simpatico cartello che recita 22%, poi un piccolo piano e una lunga salita fortunatamente più blanda della seconda.
Dopo il primo giro decido di affrontare il percorso tenendo sulla prima parte più facile dove avevo spinto, perchè in cima alla seconda salita al 22% ero arrivato con le gambe che mi tramavano e avevo pagato dazio su tutta la terza più lunga, morale cerco di fare ritmo ma dovrei dire: cerco di sopravvivere sino in cima alla seconda salita e da li spingere e andare fuori giri sulla terza in modo da recuperare energie nel primo km del giro successivo.
Il piano pare funzionare, e il secondo e terzo giro effettivamente mi volano, nessuno mi passa, proprio all’inizio del quarto giro, sul km più semplice mi ritrovo a camminare anche in discesa, guardo l’orologio sono quasi 2:45h di gara, sono distrutto non riesco a correre, camminando e trotterellando per 10 minuti mi trascino nell’ultimo 1,5km che mi manca e in 2:54:37 taglio il traguardo in 38esima posizione assoluta scalzato da 12 avversari visto che ero sceso dalla bici in 26esima posizione, ma credo molti di più perchè nei primi tre giri avevo passato tanta gente e sicuramente qualche avversario diretto.
Un grandissimo Marco chiuderà in 2:48:32 in 19evisa posizione assoluta, prova monstre, quando sfatto lo ritrovo all’arrivo lui è fresco come una rosa, da sottolineare 1:41 il suo tempo in bici, 18esimo tempo assoluto, dove mi rifila ben 5 dei 6 minuti di distacco totali.
In 3:22:48 chiuderà Nicola, che arriva con il sorriso in una gara gestita egregiamente (2:11 in bici e 48 a piedi) con l’intento di portarla a termine senza morire.
Bellissima gara, la consiglio a tutti, sicuramente l’anno prossimo tornerò a farla, le salite sono si massacranti ma anche molto belle, strade in cui si è scritto il grande ciclismo dal Giro d’Italia al giro di Lombardia che ogni anno ha il Ghisallo tra le salite più dure.
da Ermes Meloni | Lug 13, 2015 | DT del Lunedì
DT del Lunedì 13/07/2015
Solo due atleti in gara in questo weekend di calma, prima dei fuochi d’artificio attesi per la settimana prossima con l’IM di Zurigo e gli Olimpici di Senigalia e Iseo.
Triathlon Sprint Città di Lecco
Marco Bonanomi Voto: 8
Come si fa a prendere solo 8 nuotando alla buona media di 1:38min ogni 100mt, pedalando a 38km/h e correndo sotto i 4min/km?
La seconda gara dell’anno per Marco è sicuramente da 10, soprattutto a piedi dove riscatta la frazione così cosi marcata a Sirmione, ma il ragazzo ha il fisico e può e deve migliorare e lui lo sa, infatti al termine della gara dichiara: “Sento che posso migliorare”.
Grande Marco!
Pierpaolo Panciani Voto: 8
A fare compagnia a Marco a Lecco c’è anche Pierpaolo, che speriamo di avere con noi il 24 alla cena sociale per conoscerci meglio, ad ogni modo firma due grandi frazioni iniziali, in acqua vola 10:17 con un incredibile 1:22min ogni 100mt, e in bici si difende egregiamente, lasciando qualcosina per strada nella frazione a piedi ma con una frazione natatoria così la gara resta da 8 pieno!
La redazione
da Ermes Meloni | Lug 6, 2015 | DT del Lunedì
DT del Lunedì 06/07/2015
Grande weekend di gare internazionali e campionati Italiani age Group no draf, a guardare i risultati dei nostri ragazzi si resta a bocca aperta per la qualità degli atleti che militano nella DT89, è stata una domenica in cui più volte si è pensato alla fortuna di allenarsi ogni tanto con questi campioni.
Per una volta partiamo dagli uomini per raccontare l’impresa di un IM.
IM Francoforte European Championship
Enrico Pastore, una parola: IMPRESSIONANTE.
C’è una doppia gara da raccontare, quella vissuta nell’emozione dei compagni di squadra il sabato in bicicletta in attesa dell’evento, quella del tifo sfrenato sulle chat di gruppo in Whatsapp o Facebook la domenica, e quella in prima persona dell’atleta dentro l’evento.
Tutte conducono al medesimo risultato, Enrico chiude in 10:03:22 di pura emozione, nuotano: 54:08 pedalando: 5:18:37 e correndo: 3:45:02, che valgono la 32esimo di categoria, 142esimo assoluto.
Dieci ore in cui Enrico in un caldo massacrante martella come un fabbro una prestazione spaventosa, vicina alla slot per il mondiale IM a Kona, il sogno di ogni triathleta.
Il giorno prima mentre un allegro gruppo pedalava ma soprattutto cazzeggiava tra una foratura e l’altra in Valvestino, il pensiero costante era a Francoforte, dalle chiacchiere emergeva: a) sarà dura dura, b) Enrico è veramente ben preparato, c) grande ammirazione.
Nessuno osava nominare la SLOT anche se nell’aria un pò la si sognava.
Domenica mattina la squadra si sveglia sui social network e scoppia il putiferio, Enrico esce dall’acqua 29evesimo assoluto, ma soprattutto 7imo di categoria che vale il pass per Kona, Francoforte aveva 75 slot, una per ogni categoria, il resto distribuite alle varie categorie in base alla percentuale di presenze, essendo la categoria 35-39 tra le più numerose, 425 partecipanti su 2582 totali, erano ben 10 i pass assegnati per il mondiale.
Come detto il ragazzo ha nuotato in 54:08 e questa foto dell’ingresso in acqua spiega chiaramente la determinazione con cui è partito.
Le ore passano, metà mattinata, alcuni sono in preparazione alle proprie gare, altri si alzano dal letto, altri ancora si apprestano ad allenarsi, Enrico dopo un cambio talmente veloce che neppure in un Olimpico, sta menando di brutto in sella, Frodeno che chiuderà primo con il record a Francoforte e con il miglior split in bici aveva affrontato la prima salita a 29km/h di media, il nostro portacolori a 25km/h, 60esimo km ed è ufficiale Enrico c’è e sta lottando.
Passano le ore e arriva mezzogiorno, tutti chiedono notizie, altri aggiornano l’athlete tracker, il nostro eroe è li sotto il sole e continua nell’unica cosa per cui si è allenato: menare.
140esimo km e lui vola, tutti iniziano a crederci, si fanno calcoli, in chat si legge: “avanti così con una maratona poco sopra le 3:30 chiude in 9:40, a fine giornata potrebbe essere che un DT89 andrà a Kona, vengono i brividi solo a pensarci”.
Arriva il pomeriggio, c’è chi fa il bagno al lago, chi il briefing a Tarzo e sta per partire per il Campionato Italiano, chi termina il proprio Olimpico con una prestazione mostruosa a Parigi sotto la Tour Eiffel, chi si sveglia dopo una nottata con BellaVita, ma soprattutto c’è un uomo in Germania che dopo aver rallentato negli ultimi 40km ha posato la sua bici in zona cambio ed esce dalla T2, 47esimo di categoria, la SLOT si allontana, non ci è dato sapere cosa sia successo e perchè abbia rallentato, forse è stanco ed ha osato troppo, nelle chiacchiere in chat serpeggia un filo di delusione, com’è possibile che con 33.99km/h di media sia sceso così in classifica, alcuni suppongono che essendo campionato Europeo inevitabilmente lo ha portato a confrontarsi con un parterre di avversari di grande livello, con quella media 7 giorni prima in Austria(stessa altimetria) era ancora in zona Kona.
Altri semplicemente temono il peggio, c’è la maratona in un caldo insopportabile che fa paura, un IM finisher in chat scrive: “ha rallentato per tirare il fiato prima di correre”.
Per sperare ci si attacca al tempo in T2, anche se in bici ha rallentato perchè stanco sicuramente di testa non ha mollato, come ore prima dopo il nuoto cambia in T2 in un lampo, Enrico lotta, Enrico ci sta credendo.
Passano i minuti e le ore, da Tarzo arrivano voci di un DT a podio nel campionato Italiano, sentiamo uno dei partecipanti, Giulio che racconta di un caldo inaudito, che si sentiva svenire, che non riusciva a correre, che il tempo è alto ma non poteva essere altrimenti, ed allora si pensa all’omino nero e giallo in “tedeschia”, ha macinato 20km spettacolari, costante, lui oggi è il nostro eroe, lui corre km dopo km come se fosse appena partito.
Tutti aggiorniamo sempre più frequentemente l’athlete tracker, e tremiamo, proprio alla mezza maratona dal 21.1 km al 22.5 km sbanda, la media si alza improvvisamente di un minuto, bruttissimo segno, è finita.
Ma l’omino giallo e nero in “tedeschia” non è daccordo con la chat, dopo solo 1,5km siamo 24esimo la media torna sotto di oltre un minuto, boato, non si sà cosa è successo, 28esimo km altri 4km tritati ancora più forte, 31esimo km altri 3 km superati ancora più forte, Pastore ha accelerato, tutti a bocca aperta, nessuno dice più nulla, resta solo da seguire la cavalcata.
La cavalcata si chiude come detto in 10:03, il tempo è grandissimo, il nostro DT89 è pluri-finisher, un polacco Rafal Herman davanti a lui ha chiuso in 9:42, decimo con l’ultimo pass per le Hawaii, Enrico dista 19 minuti, su 603 minuti di gara sono una differenza del 3% di prestazione, ci è andato veramente vicino.
In serata arriva il racconto dell’atleta che svela perchè ha rallentato in bici sul finale e quella sbandata a piedi al 21km, Enrico:
“Frazione di nuoto con passaggio televisivo per lo sponsor, in bici ho beccato una penalità di 5 minuti ma da buon italiano ho depositato il ricorso perché eravamo in 4 a 8 m uno dall’altro in sali e scendi e hanno fermato solo me è uno spagnolo (i 2 tedeschi niente) ci stavamo tirando abbastanza bene ma amen con i se non si fa niente. Corsa a parte il vomito per i 37 gradi verso la mezza poi ho corso in progressione, forse potevo osare di più. Risultato 32esimo di categoria se non mi accettano il reclamo in 10 h e 3 min altrimenti 9 h e 58 (che mi piace di più). Ovviamente non sono completamente contento perché l’obbiettivo era un altro. Ma vuoi il morale dopo la penalità, vuoi i 37 gradi….insomma é andata cosi é inutile pensarci troppo. Ovviamente visto che la slot é a 15 minuti da me io ci provo di nuovo! Grazie a tutti ragazzi.”
No Enrico grazie a te!
Tarzo Campionato Italiano Age Group no draf
Sentiamo il Viking il giorno prima, per una volta non vuole punti alla Piangina Cup ed esamina la gara obbiettivamente, il livello è altissimo, non può che essere così, l’evento è campionato Italiano e tutti gli Age Group sognano la magliettina bianca di campione della federazione italiana triathlon.
Fabio non parte con le scaramantiche frasi tipo: “speriamo di finirla”, ma si sente bene ed è confidente, sa di avere trascurato il nuoto ultimamente e di essere il 15esimo M1 in gara, ma anche di valere qualche posizione migliore nel rank visto gli enormi miglioramenti invernali, certo 14 avversari davanti di quel livello sono veramente troppi per ambire anche solo al podio.
Finisce come sempre, quando scende in gara il nostro amato bestione sono mazzate per tutti, il podio arriva, 2:24h 33esimo assoluto e TERZO di categoria con una bici (e come poteva essere altrimenti) da fantascienza.
L’analisi era perfetta il neo campione Italiano lo batte di solo 2min, esattamente il distacco che infligge al nostro eroe in acqua, dove non si sentiva completamente a posto, per la cronaca Fabio vola anche in acqua, il risulato è strepitoso.
In gara c’era anche Podioman, come accennato prima Giulio racconta di un caldo insopportabile, nonostante portato al limite e in una gara no draf che non gli si addice perfettamente chiude 20esimo di categoria, partiva 22esimo, quindi migliorandosi.
Nel femminile si difende alla grande anche la nostra Giorgia, come per il maschile l’alto livello dei partecipanti dopo un filotto di podi nelle ultime gare deve accontentarsi di non salire sugli ambiti gradini e chiude con un ottimo 13esimo di categoria.
Parigi: Garmintriathlondeparis
Alice torna in Francia a fare danni, dopo la campagna di Cannes, vola alla conquista di Parigi, da Pescara alla capitale francese nulla cambia, le prestazioni ormai viaggiano sempre a livelli assoluti, si perchè anche oggi non siamo qui a raccontare di posizioni di categoria ma di classifiche assolute, Aly chiude sesta assoluta tra le donne, 191esima assoluta tra tutti, e leggete bene il dato, 191esima su 2272 finischer o ancora su più di 2500 partenti, un massacro.
La redazione
da Ermes Meloni | Giu 29, 2015 | DT del Lunedì
DT del Lunedì 29/06/2015
Garmin Trio Sirmione
Sirmione è certamente la gara dell’anno per la nostra squadra, i complimenti innanzitutto non possono che andare agli organizzatori:
voto 10 e LODE, per una manifestazione impeccabile, ma 10 anche a tutti i compagni e amici che aiutano alla riuscita di un evento così ben fatto, dal “Direttore gara” ai bimbi allo spugnaggio.
Una grandissima festa a cui prendono parte ben 31 atleti della DT89.
Partiamo dalle donne che regalano le soddisfazioni migliori alla squadra con due podi di categoria.
Valentina Brighenti Voto 7
Come si fa a prendere 7 andando sul podio? beh perchè è la media tra il 9 del podio e il 5 della prestazione.
Lo ammettiamo la ragazza ci ha abituato bene, e proprio per quello ormai le aspettative su di lei sono alte, nuota malissimo per i suoi standard raddrizza la giornata da par suo in bici, ma poi corre male. Ciò nonostante resta fortissima e chiude 16esima assoluta e SECONDA di categoria.
Inespressa
Nicole Dolcera Voto 10
E’ nata una triathleta, il suo primo triathlon è un olimpico, gestisce l’emozione e l’ondina contraria in direzione prima boa, supera il panico e finisce, la ragazza è ora una triathleta, da adesso in avanti penserà alla prestazione, ma visto che la giornata è magica chiude 55esima assoluta ma che vale il PRIMO posto di categoria S1.
Giovani triathlete crescono
Teresa Hernandez Voto 7
Non conosciamo Teresa, ma il tempo in acqua è migliore di quello della Vale che ferma non è, poi paga in bici e a piedi qualcosa rispetto alle molto più giovani compagne, ma è finisher.
New Entry
Nutritissima batteria uomini DT89 al via, e tante sorprese.
Giuseppe Finazzi Squalo Voto 9
Lo squalo oggi è un pò meno sgusciante del solito e fa il terzo tempo in acqua della DT89, però la prestazione è strepitosa in tutte e 3 le frazioni cambi compresi, 24:38 in acqua, 1:02:11 in bici, 37:08 a piedi, per un 14esimo posto assoluto finale.
Il prototipo del triathleta completo.
Ermes Meloni Voto 4
Eccolo qui il peggiore della squadra, quando gli ricapita un olimpico senza Viking e Podioman (M1), lui studia i suoi avversari alla partenza, è il quinto M1 in gara dietro ai pettorali (12/19/27/30).
E’ confidente e ci crede di poterne mettere dietro almeno due e andare a podio, invece finisce quinto di categoria come è partito, a 22 secondi dal podio, con una prestazione a piedi orrenda, già a Bardolino aveva corso male, qui riesce a fare peggio (4:24 min/km di media), due indizi sono una prova.
Scarso
Massimo Ferrari Voto 10
Massimino è tornato, parte con il sontuoso pettorale numero 4 che echeggia il valore dell’atleta, ma oggi brilla l’uomo, il nostro ragazzo è al rientro, finalmente inizia a stare bene a sufficienza per finire una gara, da grande altruista, visto che la condizione è tutta da costruire anche se alcuni lampi già si intravedono in acqua e in bici, si mette al servizio di Cristian a piedi e lo scorta per tutta la frazione.
Gradito ritorno
Cristian Padova Voto 10
Se non è la gara perfetta poco ci manca, strepitoso in acqua 24:05, ottimo in bici dove memore degli errori della settimana prima a Bardolino si spende il giusto nei cambi e tiene il gruppo dei più forti, a piedi soffre per un 44:28 che è il tempo che vale, e chiude migliorando il pettorale.
Il Manzo è galvanizzato, vuole migliorarsi e lo sta facendo alla grande in questa stagione (-8 e ripetiamo OTTO minuti rispetto all’anno prima), resta solo l’ultimo tassello, mettersi a dieta.
Affamato
Nicola Cazzuli Voto 10
Conosciamo Nicola per la prima volta direttamente in acqua prima dello start, il ragazzo è fisicato, grande stazza asciutta, si capisce che è uno serio, ci racconta che era tiathleta 10 anni prima e Sirmione è una sorta di battesimo per il rientro alle competizioni dopo anni di inattività, parte 576esimo senza rank chiude 117esimo assoluto con un ottimo 2:16:42.
Grande rientro
Giuido Diamani Voto 8
Finalmente, dopo un bel pò di sfortuna Guido chiude una gara, niente forature, la chiude alla grande, si migliora di oltre un minuto rispetto allo scorso anno, dove aveva nuotato molto meglio di quest’anno, in bici fa esattamente lo stesso identico mostruoso tempo dell’anno precedente, però sabato corre esattamente 2 minuti più forte dell’anno prima, il ragazzo è giovane e va forte, i margini di miglioramento sono enormi, quando mettiamo a posto il nuoto?
Work in progress
Marco Turrina Voto 9
Eccolo qui il nostro Marco, lui l’aveva detto che Sirmione era un obbiettivo, ha penato e sofferto la mancanza di allenamento facendosi la “gamba” sulle salite dell’Elba, ma il lavoro ha pagato e sfodera una super prestazione, il tempo in acqua fa spavento 22:40, inutile dire che è a mani basse il migliore, gli permette un buon treno in bici, treno che questa volta ha la possibilità di tenere, per poi gestirsi a piedi.
Well done
Christian Abate Voto 9
L’avvocato prende i suoi primi 2 punti in classifica per la Piangina Cup, lamenta dolori ovunque prima della gara, la sera prima dichiara addirittura che è propenso al ritiro, poi però parte e sfodera la migliore gara della stagione, ma potremmo dire delle ultime stagioni, solido in tutte le frazioni, spicca una bici da paura 1:02:04 ad oltre 38km/h di media, poi riesce anche a correre forte.
La giuria ritiene l’imputato: Assolto, da ora in avanti questa performance legifererà sulle prestazioni future.
Ora sono cacchi tuoi
Marco Bonanomi Voto 8
Il nostro pilota conosce la velocità e sa come andare forte, dopo i primi 4 è quello che nuota meglio 26:35, bici grandiosa in 1:02:31, non prende 10 in pagella perchè corre in 45:03, decisamente troppo alto per chi è un atleta come lui, ma le prime due prestazioni sono ottime, se smette di correre con BellaVita e si mette a seguire Zag il futuro è assicurato.
Rivelazione
Stefano Gottardi Voto 7
Che fine ha fatto il Got versione 2015? è vero che va forte ma pare che ultimamente stia pagando un pò la bici, infatti nonostante migliori sia il nuoto che la corsa rispetto all’anno prima chiude esattamente con lo stesso tempo dell’anno precedente 2:20:14 nel 2014 2:20:38 nel 2015.
Attimo di calo
Daniele Lanza Voto 5
Ci dispiace affibbiare questo voto al Capitano ma come possiamo fare altrimenti? Nel 2014 2:16:43, quest’anno chiude 2:21:16, peggiorando tutte e 3 le frazioni, dove aggiunge 2 sanguinosi minuti in acqua e altri 2 in bici, non contento peggiora di un’altro minuto a piedi, si salva dal 4 di giornata solo perchè ne viene assegnato solo uno a competizione e c’è chi l’ha già preso.
Imbarazzante
Andrea Swierczynski Voto 10
BOOM, da dove viene questa prestazione non si capisce, forse dalla dichiarazione pre-gara: “se mi batte Gas mi ritiro”.
Andrea oggi è una macchina da guerra, seppellisce tutti i suoi avversari diretti, nuota pedala e corre solido, 3 frazioni perfette senza sbavature, -18 minuti rispetto al 2014, migliora il pettorale, cosa si può chiedere di più?
Chapeau
Gianluca Gabriele Voto 6
Solo 6? Si, perchè prima del via dichiara che va a prendere Swierczynski in bici, e non lo vede neppure dipinto, perchè a Pescara nuota un 1900mt in 37min mentre qui vede bene di metterci 35:31 min per coprire 400 mt in meno. Ok poi pedala e corre benino, ma i buoi sono ormai tutti scappati dal recinto, la sufficienza è fin troppo.
Leccarsi le dita e pedalare ehmmm nuotare….
Ervin Cinti Voto 9
BellaVita prima del via dichiara: “W la Fi.a” e “Finisco sotto le ore 2:30”, il ragazzo è di parola, passa la sera prima al Coco Beach sino alle 2 del mattino per onorare la prima dichiarazione, tanto la gara è alle 16, e chiude con il tempo di 2:26:52 mantenendo inaspettatamente anche la seconda promessa.
Da dove arrivi questa prestazione come per Swierczynski non ne abbiamo idea, di certo è che migliora di 32 minuti rispetto al 2014, in quella che di fatto è la sua prima gara dell’anno.
Se solo pensasse meno alla…. e più al triathlon…
Incompiuto
Davide Zaglio Voto 6
Il nostro coach dopo anni di stimato lavoro come responsabile della frazione run finalmente ha la possibilità di realizzare il suo sogno e prendere parte come atleta alla festa, sarà stata l’emozione o l’ondina “bevibile” ma combina un disastro nella frazione di nuoto, split talmente brutto a cui non possiamo dare più di 3, si difende in bici a 35km/h di media che gli vale un 6 in pagella, per poi sfoderare una frazione a piedi da 9, 38:45 il tempo finale che è il 35esimo assoluto, 3+6+9 = 6.
Il runner deve trovare modo di mettere le branchie
Matteo Treccani Voto 8
Analizzare la gara di Matteo è ardua, il ragazzo non si allena da una vita e praticamente si schiera allo sbaraglio, se poi confrontato al Matteo versione 2014 che prendeva il via agguerrito e ben allenato il paragone si fa impari. Infatti Matteo nuota 3 minuti più lento, lui che volava in acqua, stampa lo stesso identico tempo in bici, ma poi succede l’impensabile, il Matteo non allenato non stramazza a piedi e rifila minuti su minuti al suo alter ego nell’ultima frazione, chiudendo con addirittura 8 minuti meno dell’anno scorso, 8 minuti = 8 in pagella.
Inspiegabile
Andrea Gasparini Voto 8
Come sopra, un’altra prestazione inspiegabile, il neo papà ha abbandonato momentaneamente il triathlon per Filippo, e come dargli torto, si schiera al via per la compagnia infatti dichiara: “Gareggio ma è come fossi ritirato”, infatti rispetto al suo alter ego del 2014 nuota un minuto più lentamente, becca un altro minuto e mezzo in bicicletta, e li sul più bello quando ti aspetti che l’impreparato naufraghi si mette a correre e rifila minuti su minuti al Gas-2014, per chiudere con un miglioramento di 6 minuti abbondanti.
Inspiegabile
Matteo Falasconi Voto 8
La nostra scorza-169 è al suo debutto assoluto in una gara ufficiale e in un olimpico, dopo un solo inverno di allenamenti interrotti dal lavoro e da qualche acciacco di troppo, senza riuscire ad avere la necessaria continuità mette insieme una bella gara, tutta in progressione, dopo il nuoto migliora nella bici per poi dare il meglio a piedi, purtroppo all’arrivo non è contento del buon debutto perchè non appare in nessuna delle foto ufficiali della squadra, suo vero obbiettivo.
Photoshoppatelo
Andriano Bazzoli Voto 8
Gli anni passano per il nostro IM, ma lui fa le cose come sempre, ovvero bene, e stampa lo stesso tempo dell’anno precedente, senza un particolare allenamento, che vale il settimo posto di categoria, abbiamo idea che con qualche allenamento in più lo vedremmo tra le prime posizioni.
Inossidabile
Agostiano Lanzani Voto 6————
L’Ago ammirato a Bardolino è uno sbiadito ricordo, sarà per la stanchezza o perchè in settimana in pista invece di correre con il coach Zag si mette agli ordini di Swierczynski, ma firma una brutta gara, fa il suo a nuoto per poi naufragare miseramente in bici e trascinarsi a piedi, il 6 meno periodico è grasso che cola con una gara così.
Appannato
Davide Gogna Voto S.V
Il ragazzo si trascina a Sirmione l’infortunio rimediato a Bardolino 7 giorni prima che l’ha costretto al ritiro, limitandone la performance ad un tempo veramente anonimo.
Acciaccato
Renato Silvia Voto 6
Renaux che tanto ci ha fatto inorgoglire all’inizio della stagione sfiorando ripetutamente il podio ovunque si schierasse uscito dall’acqua dove ha nuotato alla grandissima 28:53, si è sciolto come un pupazzo di neve all’inferno sotto il sole cocente di Sirmione nella frazione bike, forse troppe gare, forse pensa già alle vacanze, ma il serbatoio è in riserva.
Palla di neve
Leonardo Trivella Voto 5
Come per il Capitano Leo è da votaccio, non ci sono scuse perchè dopo gli exploit dell’Elba e di Bardolino ormai si è fissata l’asticella di giudizio molto in alto, ma quello che mette in campo è un orrenda prestazione in acqua, si salva in bici per poi addirittura saltare a piedi.
Smarrito
Triathlon Olimpico di Segrate
Giorgia la Monaca Voto 10
Come a Sirmione le soddisfazioni arrivano dalle donne, Giorgia in quel di Segrate chiude sesta assoluta e PRIMA di categoria, abbiamo finito gli aggettivi per descriverla, di certo abbiamo imparato a conoscerla dopo questo inizio di stagione in cui ha stupito tutti facendo benissimo in tutte le gare dove si è schierata, siamo super felici del nuovo acquisto e speriamo di averla con noi alla gara sociale per dare spettacolo tra grandi atlete.
Certezza
La redazione
da Ermes Meloni | Giu 15, 2015 | DT del Lunedì
DT del Lunedì 15/06/2015
IRONMAN 70.3 Italy Pescara
Il titolo dice già tutto, un medio, una distanza importante che miete vittime in condizioni ideali, aggiungici una caldissima giornata di sole (33 gradi) con tanta umidità molto vento in bici ed ottieni una strage.
Oggi la cronaca riporta di 3 infarti e 150 persone soccorse, tanti i ritirati e purtroppo tanti anche tra i nostri.
Al via in sei eroi DT89, più o meno esperti della distanza e più o meno preparati.
Nella preferibile categoria di esperti-preparati al via l’ex-viver Lorenz e Jap, mentre si schieravano nella pur sempre buona categoria di neofiti-preparati un’altra coppia agguerrita Gianluca e Alice.
Infine l’inseparabile duo fatto dal Presidente e Max arrischiavano la partenza nella peggiore delle situazioni: esperti-allosbaraglio.
Finisce in un ecatombe, su 6 in 3 non vedranno il traguardo.
Il giorno prima Daniele su FB come un iettatore esperto manda un augurio ai sei partenti: “in bocca al lupo e godetevela! La crisi arriverà e poi se ne andrà, don’t give up”.
La crisi come pronosticata arriva, salta quasi subito Max, sin dalle prime bracciate in acqua marca un tempo che farà subito capire che proprio non era giornata, mentre il quotato Jap e il pazzo presidente (spalla lussata solo un mese fa) si trascinano sino alla terza frazione, ad essere onesti arrivano alla grande alla terza frazione, veramente notevole il tempo in acqua di Jap (31:27) ma incredibile anche quello del Pres se di considera la mancanza di nuoto, in bici i due non hanno bisogno di presentazioni e macinano una grande frazione, 33esimo tempo di categoria per Jap e 22esimo sempre di categoria per Andrea.
Jap dopo 5:16 minuti passati in T2, non si sa bene a fare cosa dopo che ne aveva spesi 7:11 in T1, vorremmo ricordarti che la “zona cambio” non è “zona franca” l’orologio scorre anche se stai li dentro a chattare su facebook, esce e si mette a correre, l'”augurio” di Daniele lo raggiunge subito, 2,5km in 17 minuti, crampo al polpaccio, ritiro, la squadra perde un pezzo grosso.
Stessa identica sorte per Andrea, il “simpatico” anatema di Daniele lo bracca nei primi 2,5km che correrà in 14 minuti, per azzannarlo definitivamente nei successivi 2,5km corsi in 17:26, morale dopo solo 5km la gara si trasforma in un calvario e il Pres allo sbaraglio decide, saggiamente, per il ritiro.
A questo punto le speranze si riversano sull’altro pezzo grosso della categoria esperti-preparati, Lorenz, che conduce la gara come ci ha abituati, ovvero alla grande, ottimo in acqua (32:39) all’uscita della T1 umilia Jap rifilandogli almeno 3 minuti in zona cambio, poi cala una frazione bike eccezionale con 41,66 km/h di media nei 34km finali.
Uscito dalla T2 velocemente (2:30) senza perdersi in quello che Jap crede sia un labirinto, inizia la mezza maratona pensando: “Daniele il tuo augurio non mi avrà”.
Sbagliato, la crisi arriva, in forma di cagotto, all’arrivo dichiara: “mezza in 2h 40 presa con calma, mandavo Marina a prendere le birre xke i rifornimenti erano troppo caldi e mi accentuavano il problema”. Morale la crisi non passa ma almeno segue l’ultima parte della sentenza: “don’t give up”.
Non molla Lorez, chiude disidratato e ubriaco in 5:57:23, un tempo che non rende giustizia all’atleta ma che esalta l’uomo Alpha che è e che non molla davanti a nulla.
Così arriva la sorpresa che non ti aspetti, il novellino Gianluca, alla suo primo medio, alla sua seconda gara ufficiale, è il miglior maschio DT, chiude la gara 5:42:50, una gara accorta e ben preparata, gestisce bene con fare esperto sia il nuoto, fatto senza forzare, così la bici, dove distribuisce le energie, alla sfida della mezza forse azzarda un pò troppo attaccandola a 4:43min/km di media, poi la benedizione di Daniele raggiunge inesorabile anche lui, verso il 16km trotterella un pò di km a 6:40 min/km, tiene duro, un pò la crisi passa, e lui non molla per un traguardo che siamo sicuri è pieno di sofferenza ma di altrettanta gioia, grandissima impresa Gianluca, la grandezza sta nei nomi che sono caduti o finiti alle spalle.
Ed in fine lei, l’altra novellina della distanza, schierata al via con il solito fare gentile e schivo, dentro era certamente la più cattiva, si perchè Alice Pescara l’ha preparata con anima e corpo, sudando e faticando mesi per questo giorno, la ricordiamo tutti a inizi Marzo stravolta all’arrivo alla mezza maratona di Brescia fare il suo personale con 80km di bicicletta nelle gambe dal giorno prima, un esempio di dedizione.
Lei è tosta, ed una gara così dura non può che premiarla, il triathlon soprattutto su distanze lunghe è democratico, tanto ci hai messo dentro tanto ci tiri fuori, e Ali ci tira fuori un capolavoro, ventesima assoluta in una gara internazionale, quinta di categoria, fa segnare il terzo tempo di categoria a nuoto, il quinto in bicicletta e il quinto a piedi, vola anche in transizione, sfatando il mito che le donne ci mettono una vita a cambiarsi, Jap dovrebbe osservarla per bene.
Insomma alla sua prima sfida sulla distanza serve un capolavoro, quasi conquista lo slot per il mondiale, è il miglior DT con il tempo di 5:26:50, ma lei al traguardo dichiara:
“E pensare che non sono soddisfattissima, ho sofferto tanto e in bici potevo fare meglio, ma non tutte le giornate sono perfette”.
E ancora:
“È stata durissssssimaaaaa ho pensato: mai più, ma ho già cambiato idea”.
E fortuna hai cambiato idea Ali.
Campionato Italiano triathlon olimpico cross country Revine
E come per Alice la fortuna della DT89 sta nelle nostre donne, al via nel duro olimpico Xterra Paola.
La nostra campionessa, e badate bene, termine oggi non può essere più che appropriato, fa valere tutte le sue qualità, dalla grande prestazione atletica all’abilità di guida della mountain bike, sino ad arrivare PRIMA di categoria M2 e laurearsi Campionessa Italiana.
Grandissima Paola, oggi niente pagelle ma per te voto 10 e LODE!!!
Triathlon Mondello Cup su distanza Sprint.
Infine, esordio stagionale per il nostro capitano del 154° gruppo stormo Ghedi, che torna zitto zitto nella sua Palermo per schierarsi al via in un triathlon.
Purtroppo per lui, a differenza del tempone fatto segnare un mese fa in maratona, ieri doveva anche nuotare, sappiamo quanto questo risulti indigesto al nostro eroe, soprattutto dopo aver passato mesi nel deserto dove le uniche prove di scivolamento era quando verificava la tenuta delle infradito nelle docce.
Dopo 15 minuti in mare è partita la rimonta, praticamente solo in bici (al via in 160) piazza 36km/h di media per 22km e bava alla bocca arrivai in T2 per la sua specialità.
Correrà il terzo tempo assoluto per rimontare sino alla 33esima posizione e fare quinto di categoria S4.
All’arrivo dichiara: “Era l’esordio tanto per capire quanto piano andavo a nuoto e trovare un pò di ritmo gara”, poi la stoccata: “Almeno non ho preso la medaglia di legno”.
Ok Daniele, bravo, ma dalla regia mi dicono: “quarto è sempre meglio che quinto!”.
La redazione